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L’INVESTIGAZIONE È stato senza dubbio uno dei momenti determinanti dellequalifiche, il caos scie che si è verificato nei minuti finali della Q1 e che ha di fatto messo fuori gioco la Ferrari di Sebastian Vettel. Analogamente a quantoaccaduto nella passata stagione in Q3, dove furono proprio i due piloti della Rossa a complicarsi la vita insieme a Carlos Sainz, nonostante la nuova regola imposta dalla Direzione gara – che aveva stabilito untempo limite per il giro di lancio per evitare strani e pericolosi trenini– alla fine caos è stato. Ma, come nel 2019, anche questa volta non si sono trovati “colpevoli”, con gli steward che hanno deciso di chiudere un occhio senza sanzionare nessuno dei piloti coinvolti.
The kind of close battle you'd expect to see during the race 😮#ItalianGP 🇮🇹 #F1pic.twitter.com/JVfpoWEoHQ
— Formula 1 (@F1) September 5, 2020
LA DECISIONE Nello specifico, dopo la Q1 è arrivato l’annuncio ufficiale che Esteban Ocon e Kimi Raikkonen – quasi a contatto dopo la Curva Grande – insieme a Nicholas Latifi erano finiti sotto investigazione per il comportamento tenuto nel giro di lancio. La Fia, guidata in quest’occasione da uno degli steward solitamente più severi, “Mister Le Mans” Tom Kristensen, ha però optato per la scelta di lasciar correre senza intervenire nonostante il rischio di contatto tra Ocon e Raikkonen nel rettilineo tra la Ascari e la Parabolica.
Traffic on Friday, and more on Saturday for @GeorgeRussell63 😓#ItalianGP 🇮🇹 #F1pic.twitter.com/VqdxRsP99l
— Formula 1 (@F1) September 5, 2020
I FATTI Questa la ricostruzione dei commissari: Nicholas Latifi, che guidava un gruppetto di auto alle spalle di Lewis Hamilton, ha legittimamente – si trovava al di sotto del tempo minimo imposto dalla Fia – deciso di rallentare per crearsi uno spazio dalla Mercedes del 44; alle sue spalle, Ocon a sua volta ha dovuto rallentare coinvolgendo anche Kimi, che ha addirittura dovuto frenare spostandosi a destra per evitare il contatto. Tutti i piloti, convocati dalla giuria, hanno comunque concordato che la situazione non si poteva evitare, che nessuno era pienamente responsabile per l’accaduto e che comunque non si fosse creata una situazione di particolare e imminente pericolo. Da qui la scelta di lasciar proseguire senza sanzioni.
IL PRECEDENTE Una situazione pressoché analoga si era anche verificata un paio d’ore prima al termine delleprove libere 3, con Nicholas Latifi, Romain Grosjean, Pierre Gasly, Sergio Perez, Lance Stroll, Alexander Albon e Carlos Sainz “accusati” di aver guidato troppo lentamente prima della Parabolica, creando peraltro una situazione di pericolo con Lewis Hamilton, costretto a scartare verso destra e passare sull’erba per evitare l’incidente. Anche in questo caso però, considerando che si trattava solo di PL3 e non di qualifiche e pur riconoscendo una piccola parte di responsabilità al “primo della fila”, i commissari hanno considerato impossibile l’imputazione totale della colpa a uno dei piloti coinvolti, decidendo quindi di chiudere un occhio. Una questione delicatissima, quella del gioco di scie a Monza, di cui quasi sicuramente si parlerà ancora il prossimo anno…