In una toccante conferenza stampa, il team principal della Mercedes Toto Wolff ha ricordato il suo amico e collega Niki Lauda
LUTTO MERCEDES Un Toto Wolff visibilmente emozionato, tono di voce basso e fascia nera al braccio, si è presentato davanti ai microfoni della stampa questa mattina nel Motorhome Mercedes a Monte Carlo, per parlare un po' con i giornalisti di Niki Lauda. Non sono state facili per il team principal della casa tedesca queste ultime 48 ore, per lui ma anche per tutto il team, in primis Lewis Hamilton che ieri ha saltato la tradizionale conferenza stampa del giovedì perché troppo provato dalla scomparsa del suo amico. Ed è proprio dalla forte presenza del lato umano che sono state caratterizzate tutte le dichiarzioni odierne di Wolff.
AMICIZIA "Come potete immaginare è molto difficile per tutti noi lasciar andare non soltanto un uomo del team ma anche, soprattutto, un amico" - ha esordito con in viso un sorriso amaro Toto Wolff - "Non è facile tornare subito a correre specialmente a Monaco con così tanta attenzione. Il mondo ha perso una grande icona, ma è totalmente più difficile e diverso perdere un amico. Sarà dura non parlargli più dopo io weekend, non messaggiare con lui. In questo difficile fine settimana vi chiedo di rispettare le emozioni del team. Le ultime 48 ore sono state terribili, mi sono sentito come uno zombie. Mancherà a tutti in Formula 1."
LA NOTIZIA"Con Lewis ho ricevuto la notizia nello stesso momento" - ha proseguito Toto - "Sapevamo che non stava andando benissimo negli ultimi giorni. L'ultima volta che l'ho sentito è stato dopo Baku, gli ho descritto la gara, ho provato a essere più possibile normale. Ho ricevuto la notizia dalla moglie mentre ero a Parigi, mi sono sentito perso. È surreale che Niki non sia nel paddock. Non ha mai smesso di lottare, nonostante il suo incidente. Niki dava valore a ogni singolo giorno della sua vita, è stato in grado di vivere sempre nel presente, non gli interessava il passato, il passato è andato, lui preferiva il futuro. Se fosse stato qui oggi si sarebbe interessato solamente a come sarebbe andato questo weekend in pista."
NIKI & LEWIS Wolff ha spiegato anche quanto profondamente Lewis si sentisse legato a Niki e per quale motivo non se la sia sentita di partecipare ieri alla conferenza stampa e rispondere a domande a caldo sul campione austriaco. "Lewis ha perso un amico, molto difficile per lui, non poteva commentare 24 ore dopo. Lewis e Niki avevano un legame speciale, quello che può legare solo chi ha vinto plurimi campioni del mondo. Inoltre quando è arrivato nel 2012, Niki è stato fondamentale per far arrivare Lewis, e ha spinto tutti noi a dare il massimo da subito. Ci metteva pressione quando c'era bisogno, ci proteggeva in altri casi, aveva un ruolo nel team con così tante caratteristiche, ed è stato fondamentale per portare la Mercedes dov'è ora."
NIKI & TOTO "Lavorare con lui? È stato meraviglioso" - ha continuato Wolff - "Ho iniziato a conoscerlo meglio quando lavoravo in Williams, viaggiavamo insieme anche perché abbiamo un collegamento extra: le nostre mogli sono cugine. Ogni relazione si basa sulla fiducia, sulla lealtà al team. Lui era un grande, non aveva bisogno di essere politically correct, poteva dire quello che voleva, rompeva ogni schema o direttiva che gli si dava, e in un mondo dove ognuno pensa due volte a quello che dice, ingabbiato in schemi, era un valore imprescindibile. A lui, semplicemente, non interessava.
ANEDDOTI "Ho così tante storie che mi sono venute in mente negli ultimi 2 giorni. Forse quella più significativa accadde due anni fa" - ha svelato Toto - "Era la gara del titolo di Lewis, lui si sedette accanto a me, lontano da tutti, e guardando il cielo disse: 'Caro Dio: stavolta, per piacere, aiutami.' E da uno così pragmatico è stato bellissimo da sentire. Un'altra volta quando si parlava di battere il record del Nurburgring (dove ebbe il terribile incidente nel 1976 n.d.r.), lui disse che era la cosa più stupida che avesse mai sentito. 'Non interessa a nessuno!' È stato uno dei più grandi austriaci e sportivi di sempre". E noi siamo d'accordo con Wolff.