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Vettel ha spiegato in conferenza stampa che occorrerà attendere oltre Monaco per sapere se la Ferrari sta risolvendo i suoi guai
PASSIONE A NOVANTA Si parte con un giorno d'anticipo, come da tradizione a Monte Carlo, in questo weekend del Gran Premio di Monaco di Formula 1 che cade nell'anno del 90° anniversario dalla prima edizione del 1929. Quella corsa non era valida per il campionato, visto che sarebbe stato inaugurato solo una ventina di anni dopo, mentre quella di domenica sarà più che valida e servirà a confermare i progressi della Ferrari rispetto a Barcellona... o forse no.
INCOGNITA Quasi sicuramente no, almeno stando a quanto ha raccontato Sebastian Vettel nella conferenza stampa di questo pomeriggio all'interno del Motorhome Ferrari. Il pilota di Maranello ha spiegato come non è certo sulla pista di Monaco, con i suoi assetti unici (un po' come Monza, ma all'opposto), che si potrà vedere se la SF90 ha fatto progressi nei settori lenti, laddove a Barcellona ha sofferto in maniera indicibile la concorrenza non solo della Mercedes, ma anche della Red Bull, ritrovandosi a duellare al centesimo nel terzo segmento della pista catalana con Toro Rosso, McLaren e Renault.
NON QUI "A Barcellona abbiamo capito che non siamo abbastanza veloci" - ha sentenziato Vettel davanti ai giornalisti - "Stiamo lavorando tanto per migliorare ma questa pista è unica nel suo genere e non dirà molto di dove siamo e di che progressi abbiamo fatto. Sicuramente diranno di più le prossime gare e vedremo cosa si potrà fare, d'altra parte siamo soltanto al quarto... o quinto? Quinto Gran Premio e dobbiamo continuare a spingere per migliorare. Altri hanno fatto un lavoro migliore di noi e dipende da noi risolvere il problema e tornare in pista con soluzioni che ci rendano più veloci."
ENIGMA GOMME Sulla gara di domenica conferma che la chiave sarà sempre la stessa, ovvero far funzionare le gomme nella giusta finestra di funzionamento, soprattutto in qualifica. "C'è sempre la possibilità di migliorare, ma occorre fare attenzione a queste gomme, sono molto, molto sensibili ed è difficile capire in che finestra lavorano perché è così stretta... a volte vanno, a volte no e ci sono molti ingegneri che stanno cercando di risolvere questi scenari che sembrano quasi casuali" - ha ribadito Vettel, al quale hanno chiesto anche se su questa pista il pilota contasse più che altrove - "Se pensassi che il talento non conta non sarei qui, sono certo che un pilota possa fare la differenza con il talento."
CHARLES E SEB E a proposito di talento, inevitabile l'ormai solita domanda sul compagno Charles Leclerc: "Con lui va tutto bene, facciamo un bel team, e avere due piloti forti ci spinge ad andare più forte. Rispetto Charles, è un pilota molto talentuoso ed è bello vedere che questa entrambi ci spingiamo ad andare al limite." Seb ha anche spiegato il clima in Ferrari dopo l'ammissione di Binotto che forse la monoposto di quest'anno potrebbe essere stata mal impostata in fase progettuale: "Lo spirito nel team è comunque buono, meritiamo di avere un buon risultato per tutti quelli che si stanno dannando di lavoro per migliorare."
NIKI Infine l'argomento ricorrente di questa conferenza, lo mettiamo come chiosa, e stiamo ovviamente parlando del ricordo di Niki Lauda, scomparso ieri a 70 anni di età. "Non ho un solo ricordo di lui, ne ho tantissimi, sono così contento di averlo potuto conoscere. Per il nostro sport è una grandissima perdita, impossibile da sostituire. La cosa che più ammiro di lui è che è sempre stato sé stesso, senza mai cercare di far finta di esssere qualcun altro, aveva un carattere forte e dimostrava passione. Un eroe, un'icona della Formula 1, e ovviamente una grandissima perdita per tutti noi."