DOMENICA INDIMENTICABILE Il GP Abu Dhabi 2021 non ha solo chiuso a favore di Max Verstappen l'incandescente contesa iridata della scorsa stagione, ma ha anche segnato in maniera indelebile la vita del protagonista più discusso di quella domenica. Stiamo parlando dell'allora direttore di gara della F1, l'australiano Michael Masi, rimosso poi dall'incarico nel corso del weekend e ora uscito definitivamente dalla FIA, alla ricerca di una nuova vita lontano dalla F1.
F1 GP Abu Dhabi 2021, Yas Marina: Lewis Hamilton (Mercedes) dietro la Safety Car
MESSAGGI SCIOCCANTI Fin dalle prime ore dopo la bandiera a scacchi della gara disputata a Yas Marina, sui social network è partita la caccia al responsabile delle decisioni che hanno di fatto consegnato il titolo mondiale al pilota della Red Bull. A raccontare quei momenti è stato lo stesso Masi, in un'intervista al Daily Telegraph: ''Per fortuna, non ho un account Instagram o Twitter. Non ho niente di tutto questo. Essendo della vecchia scuola ho comunque Facebook, che ho usato per rimanere in contatto con la famiglia e gli amici. Ho aperto i miei messaggi quella notte per controllare. Non avevo idea di poterli ricevere da persone che non conoscevo. Ma mi sbagliavo. Mi sono trovato di fronte a centinaia di messaggi. Non direi migliaia, ma sicuramente centinaia. Ed erano scioccanti. Razzista, vile, mi chiamavano con ogni epiteto possibile. E c'erano minacce di morte. La gente diceva che avrebbero inseguito me e la mia famiglia. E continuavano ad arrivare. Non solo su Facebook, ma anche su LinkedIn, che dovrebbe essere una piattaforma professionale per il business. Era lo stesso tipo di abuso''.
I TIMORI Inizialmente, Masi pensava di poter gestire la situazione, cercando di minimizzarla, ma poi i pensieri negativi hanno cominciato a pervaderlo: ''Ho cercato di isolarmi mentalmente e ho pensato di poterlo fare. Per lo più ho tenuto tutto per me. L'ho detto a poche persone. Non volevo preoccupare la mia famiglia e i miei amici, non volevo che si preoccupassero anche loro. La FIA lo sapeva, ma penso di aver minimizzato tutto a tutti, compresi loro. Camminando per strada a Londra, un giorno o due dopo, pensavo di stare bene finché non ho iniziato a guardarmi alle spalle. Stavo guardando le persone che si chiedevano se mi avrebbero preso''.
LE CONSEGUENZE Le costanti preoccupazioni per l'incolumità sua e della sua famiglia hanno poi iniziato a pesare su Masi anche a livello psicologico: ''Non volevo parlare con nessuno, nemmeno con la famiglia e gli amici. Ho anche perso l'appetito. Ho sentito alcune persone diventare mangiatori di abbuffate in periodi come questo, ma non ho mangiato molto. Ha avuto un impatto fisico, ma è stato più mentale. Volevo solo essere in una bolla. Non avevo alcun desiderio di parlare con qualcuno. Volevo solo stare da solo, il che è stato molto impegnativo. Con il senno di poi, probabilmente avrei dovuto parlare con un professionista. Avrei dovuto andare a parlare con qualcuno in senso professionale. Ma, detto questo, avevo delle persone fantastiche intorno a me che potevano vederlo e mi controllavano ogni giorno. Sono stato molto fortunato ad avere quella rete di supporto''.
F1 2021: Chris Horner con Michael Masi
IL FUTURO Come detto, ora Masi ha interrotto il rapporto con la FIA, è tornato nella sua Australia e spera di poter iniziare un nuovo capitolo della propria vita: ''L'intera esperienza mi ha reso una persona molto più forte. Ho una serie di opzioni interessanti per il futuro. Sto valutando una serie di progetti diversi, sia nazionali che globali. La mia intenzione è di fare base fuori dall'Australia e di usare tutte le abilità che ho acquisito in quello che è stato un viaggio incredibile finora e di cui sono estremamente orgoglioso e grato''.