Il responsabile dei motoristi della casa di Stoccarda, Andy Cowell, ammette: in fabbrica l'inverno non è stato tutto rose e fiori...
A CACCIA DI CAVALLI Hanno portato a casa la sesta doppietta consecutiva nel mondiale piloti e costruttori, pareggiando e anzi superando persino la Ferrari dell’epoca d’oro di Michael Schumacher. Eppure, in casa Mercedes potrebbe non essere tutto rose e fiori. E, alla vigilia del mondiale in cui il team anglo-tedesco si propone di consacrarsi come il più vincente – mai nessuno ha conquistato sette titoli di fila – della storia, non è mancata qualche preoccupazione sulla power unit.
MOLTO LAVORO Honda ha mostrato progressi notevoli, Ferrari dispone probabilmente (già da un paio di stagioni) del motore più performante e Renault dichiara diessersi avvicinata ulteriormente ai battistrada. Logica conseguenza di questo rimescolamento delle carte rispetto ai primi anni dell’epoca ibrida è dunque il tentativo di Mercedes di spingere lo sviluppo per trovare qualche cavallo in più. “C’è stato – ha spiegato il responsabile dei motoristi, Andy Cowell – molto lavoro da fare nella fabbrica di Brixworth per apportare miglioramenti su tutta l’unità, dall’ERS al motore a combustione interna (il cosiddetto ICE, ndr)”.
F1, Andy Cowell (Mercedes) sul podio del GP Bahrain 2019 insieme a Hamilton e Bottas
QUALCHE PROBLEMA Ma, nel lungo inverno a ruote ferme, non tutto è filato liscio: “Come sempre, abbiamo anche dovuto fronteggiare qualche piccolo problemino prima di riuscire a mettere tutto insieme. Abbiamo lavorato a lungo per assemblare la giusta specifica, testarla a fondo e metterla a disposizione dei nostri team clienti in tempo per il fire-up delle loro monoposto”. Pretattica o reali difficoltà per la casa di Stoccarda? Non resta che attendere i primi test di Barcellona...