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Perché mai Sebastian Vettel ha sfrecciato a bordo di un normalissimo scooter sulla pista di Albert Park a Melbourne? Un’immagine decisamente non convenzionale, quella che le telecamere della Formula 1 ci hanno mostrato al termine dellaprima sessione di prove libere del GP Australia 2022. E se i professionisti dell’ironia sul web avranno magari già pensato che, tutto sommato, con uno scooter il forte pilota tedesco ex Ferrari possa segnare tempi persino migliori di quelli registrati al volante della sua (fin qui sgangherata) Aston Martin AMR22, la domanda resta valida. E che ha coinvolto anche i commissari di gara…
F1 GP Australia 2022, Melbourne: problemi al motore per Sebastian Vettel (Aston Martin Racing)
VETTEL IN SCOOTER In effetti, non capita poi così spesso di vedere un pilota di Formula 1 che – con il casco non proprio in posizione ortodossa e in alcuni tratti addirittura senza entrambe le mani sul manubrio – piega lo scooter per affrontare le curve di un vero circuito del Mondiale. Lasciato a piedi dall’altra parte della pista dalla sua Aston Martin (in avaria per un problema al motore che lo ha costretto a saltare anche lelibere 2), per tornare ai box il quattro volte iridato F1 si è dunque fatto prestare un motorino da un commissario, salutando il pubblico in delirio (video sotto).
L’INVESTIGAZIONE Un’immagine che, al di là del messaggio non proprio educativo sul piano della sicurezza stradale, è decisamente insolita visto che, normalmente, i piloti usano le stradine di servizio adiacenti alla pista (le stesse che, ad esempio, permettono ai fotografi di spostarsi da una parte all’altra del circuito) per tornare nel paddock. Come mai, dunque, Seb – che è un esperto motociclista oltre che un appassionato collezionista di moto d’epoca – ha scelto di entrare in pista, seppur in condizioni di relativa sicurezza visto che le altre auto di F1 erano ormai tutte ai box? Una domanda che si sono posti anche gli steward, che hanno messo Vettel sotto investigazione per utilizzo non autorizzato del tracciato.
LA SPIEGAZIONE Intervistato sul tema al termine del venerdì di libere, il tedesco ha dato la propria spiegazione di quanto accaduto, sostenendo di aver ricevuto esplicitamente il permesso a entrare in pista da un commissario di percorso: ''Ho avuto un problema e mi sono fermato in pista, poi ho fatto del mio meglio per limitare i danni sul motore. Quando l'auto è stata messa in sicurezza, il commissario è stato molto d'aiuto, mi ha prestato una chiave esagonale e con quella ho smontato una parte di carrozzeria per assicurarmi che le componenti si raffreddassero. Poi gli ho chiesto se potevo tornare ai box e lui mi ha detto che a fine sessione mi avrebbe dato un passaggio con lo scooter. A quel punto ho domandato di guidare, perché preferisco non fare il passeggero, ma lui mi ha lasciato il motorino e mi ha detto di andare da solo''. Una spiegazione che, però, di fatto non è bastata bastata per evitare la sanzione...
AGGIORNAMENTO ORE 13.15: per Vettel multa di 5.000€
Il regolamento, infatti, vieta ai piloti di entrare in pista entro i cinque minuti dalla fine di ogni sessione, a meno che non sia stato dato l'esplicito permesso da uno dei commissari di percorso. Permesso che, secondo quanto ricostruito dalla Fia, non è invece arrivato, probabilmente a causa di un fraintendimento tra Vettel e il marshal che gli ha prestato il motorino. Un fraintendimento che, tuttavia, costa ''solo'' 5.000 € al tedesco ex Ferrari, il quale ha così evitato una penalità in griglia o una sanzione più grave. ''Vettel è salito sullo scooter - si legge nel comunicato della Direzione gara - e si aspettava che anche il marshal lo seguisse, ma non lo ha fatto ed è partito senza il permesso. Nel frattempo, il commissario di percorso stava infatti aspettando istruzioni dalla Fia. Guidando in pista anziché sulle stradine fuori dal tracciato, Vettel ha infranto l'articolo 26.7 del regolamento sportivo, che proibisce a chiunque di entrare in circuito prima dei cinque minuti dalla fine di ogni sessione, a meno che non ci sia un esplicito permesso''.