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Nel 2020 McLaren correrà in IndyCar. Tutto lascia pensare che il desiderio sia quello di ingaggiare Alonso, ma Fernando accetterà?
2020 IN INDYCAR Nei giorni scorsi è arrivata l’ufficialità che in molti sostenitori della McLaren aspettavano da tempo. La scuderia di Woking, dopo aver partecipato a due edizioni della 500 Miglia di Indianapolis con Fernando Alonso, correrà a tempo pieno un’intera stagione IndyCar. Ad annunciarlo è stato proprio la Casa britannica che, dopo l’esperienza fallimentare del 2019 – l’asturiano non si è qualificato alla Indy500 a causa di una monoposto troppo poco competitiva gestita in collaborazione con il team Carlin – si affiderà alle cure di uno dei team storici della categoria americana: l’Arrow Schmidt Peterson Motorsport. Ancora non chiara la scelta dei piloti, ma è evidente come nelle mire del Ceo, Zak Brown, ci sia proprio un accordo con Alonso. Il miglior modo per un ritorno a tempo pieno nella categoria a Stelle e Strisce, atteso da 40 anni.
Alonso a Indianapolis nel 2019
CON CHEVROLET Si chiamerà Arrow McLaren Racing Schmidt Peterson, la nuova scuderia che correrà ovviamente con l’ormai classico colore papaya. E sarà sospinta ovviamente da motori Chevrolet, gli stessi che Fernando aveva fortemente voluto per il suo secondo assalto alla Triple Crown dopo la rottura con Honda. E se la partnership con Carlin per la 500 Miglia di quest’anno era sin da subito stata oggetto di critica a causa delle scarse prestazioni delle vetture (oltre ad Alonso, anche Chilton e O’Ward non sono riusciti a qualificarsi), lo stesso non dovrebbe accadere nel 2020: giusto alle spalle dei top team Penske, Andretti e Ganassi, lo Schmidt Peterson Motorsport ha ottenuto due podi in questa stagione con James Hinchcliffe e Marcus Ericsson (rispettivamente decimo e quindicesimo in classifica generale) sebbene sia mancata per adesso la vittoria. Il team principal, poi, sarà il brasiliano Gil De Ferran, che lo stesso Alonso aveva chiamato in F1 proprio in seguito all’esperienza di Indianapolis 2017. Basterà per convincerlo a sposare il progetto?
I DUBBI DI NANDO Forse sì, ma forse no. I piani 2020 di Fernando sono ancora un mistero, tra il sogno di tornare in Formula 1, quello di debuttare nella Dakar insieme all’amico Carlos Sainz (padre) e il tentativo di conquistare la tanto agognata Tripla Corona del motorsport. Quel che è certo è che proprio Alonso qualche settimana fa aveva negato l’interesse a correre tutta la stagione IndyCar, ritenendo non necessaria la partecipazione al campionato per fare esperienza in vista della 500 Miglia, che di fatto è anche la prima gara su ovale in programma. Inoltre, dopo la chiusura per la Formula 1 con il rinnovo in blocco della coppia Sainz-Norris, erano circolate delle voci – poi subito smentite da Woking – circa la separazione definitiva tra Alonso e la McLaren.
Alonso nell'abitacolo della sua Dallara-Chevrolet per la Indy500
ZAK IN PRESSING Innegabile però come tutti i tasselli del puzzle messo insieme da Zak Brown – team mediamente competitivo, motore Chevrolet, Gil De Ferran a capo del progetto – lascino intendere come il sogno sia proprio quello di convincere Fernando a correre (e magari vincere) la prossima stagione IndyCar. Il pressing continuerà a Monza, dove Alonso sarà presente nel paddock della F1 in qualità di ospite. “Devo dire – ha spiegato a tal proposito lo statunitense patron della McLaren al quotidiano spagnolo El Confidencial – che fino a questo momento Alonso non ha mostrato interesse nel correre l’intera stagione di IndyCar. Però io credo anche che il suo desiderio di vincere la Indy500 sia ancora integro. Fernando è consapevole del nostro progetto per la Indy e di sicuro ne parleremo approfonditamente a Monza. Saremmo felici di averlo con noi, lui si divertirebbe e, conoscendo il modo in cui è capace di guidare, sono convinto che sarebbe un’esperienza vittoriosa”.