AGGIORNAMENTI L'aggravarsi della situazione in Ucraina ha portato a diverse conseguenze, dalla rimozione del logo dello sponsor Uralkali e dei colori della bandiera russa dalla livrea della Haas alla cancellazione del GP Russia. Nikita Mazepin ha rotto il silenzio delle ultime ore affidando ai social network il suo pensiero: ''Per i miei fan e follower: è un momento difficile e non ho il controllo su molto di ciò che viene detto e fatto. Sto scegliendo di concentrarmi su ciò che POSSO controllare lavorando sodo e facendo del mio meglio per il team Haas . I miei più sentiti ringraziamenti per la vostra comprensione e supporto''.
To my fans and followers - it's a difficult time and I am not in control over a lot of what is being said and done. I'm choosing to focus on what I CAN control by working hard and doing my best for my @HaasF1Team . My deepest thanks for your understanding and support. 🙏
— Nikita Mazepin (@nikita_mazepin) February 25, 2022
Aggiornamenti del giovedì
GUERRA Nel mondo della Formula 1 la crisi tra Russia e Ucraina, con gli occhi dell'America e del mondo puntati, si potrebbe riflettere sia sulla scuderia Haas GP che sul Gran Premio di Russia, previsto a Sochi nel settembre prossimo. La situazione è totalmente imprevedibile al momento, visto che solo fino a ieri nel paddock (e nel mondo intero) non si poteva immaginare un'escalation così rapida e violenta. Nella notte la Russia ha lanciato molteplici attacchi contro le città dell'Ucraina. Le notizie sono frammentarie, circolano video di esplosioni a Kiev, Kharkiv, Dnipr e non solo nel Donbass, dove si pensava si sarebbero concentrati gli sforzi russi. Una guerra in piena regola, un'invasione militare pianificata e ora iniziata di uno stato sovrano sull'altro, l'Ucraina, grande due volte l'Italia e con una popolazione di 42 milioni di abitanti.
DICHIARAZIONI DA RIFARE Solo ieri sera Nikita Mazepin, pilota russo in forza a un team degli Stati Uniti - paese in prima linea contro la guerra e contro Putin - rispondeva così alle domande dei cronisti: ''Da quello che ho capito non dovrebbero esserci problemi per il Gp in Russia, e mi vedrete sicuramente in pista lì''. Questo, però, era ieri. Prima che una guerra scoppiasse. Oggi, invece, i paesi della Nato hanno annunciato pesanti sanzioni finanziare contro la potenza russa, e il taglio di ogni ponte commerciale fino a quando la situazione non si indirizzerà verso una soluzione pacifica. Perciò è lecito pensare che la Formula 1 (di proprietà dell'americana Liberty Media) possa pensare nelle prossime settimane di rinunciare all'appuntamento russo, previsto per il 23-25 settembre prossimi.