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Formula 1

Massa, Brawn e il "cortocircuito" di Schumacher al GP Monaco 2006


Avatar di Luca Manacorda, il 13/09/20

4 anni fa - I retroscena sul discusso episodio avvenuto in qualifica nel 2006

Massa e Brawn: i retroscena su Schumacher alla Rascasse nel 2006
Felipe Massa e Ross Brawn spiegano che la discussa manovra di Michael Schumacher fu studiata a tavolino

UN SABATO AL VELENO Le qualifiche del GP Monaco 2006 vengono ricordate per la discussa manovra di Michael Schumacher al termine della decisiva Q3. Dopo aver fatto segnare il miglior tempo nel primo tentativo, il tedesco si piantò nella stretta curva Rascasse nei minuti finali della sessione, causando l'esposizione della bandiera gialla e l'impossibilità per i rivali, in particolare per Fernando Alonso, di potergli soffiare la pole position. Successivamente, gli steward analizzarono la telemetria della Ferrari e valutarono che la manovra del sette volte campione del mondo non fu un errore ma una scelta ponderata, squalificandolo e costringendolo a prendere il via il giorno dopo dalla pit-lane.

F1 2006: Felipe Massa e Michael Schumacher (Ferrari)F1 2006: Felipe Massa e Michael Schumacher (Ferrari)

UNO SCHERZO PRESO SUL SERIO Col senno di poi, una mossa assolutamente deleteria per Schumacher, non solo a livello di immagine ma anche nell'economia di una stagione giocata sul filo dei punti con il rivale spagnolo. Ora, quell'episodio sta tornando alla ribalta grazie al documentario di Sky UK ''The Race to Perfection'' e alle parole di chi era in Ferrari in quella stagione, ossia Felipe Massa e Ross Brawn. Il pilota brasiliano ha sveltato come l'idea di una simile manovra sia emersa nel corso di un briefing di squadra: ''Abbiamo avuto un incontro con il team, parlavamo delle qualifiche. Avevamo due set di gomme per la Q3 e Michael disse qualcosa tipo: 'Se siamo subito più veloci e poi aspettiamo il secondo set...'. Ross Brawn intervenne: 'Forse possiamo provocare una bandiera gialla'. A quel punto io dissi: 'Per divertimento? Non seriamente, per divertimento vero?'. Ma successe esattamente in quel modo. Michael usò quell'idea divertente a suo favore''.

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AMMISSIONE TARDIVA Lo stesso Schumacher si pentì di quanto fatto, tanto da non voler ammettere di aver fermato deliberatamente la sua vettura per parecchio tempo. Massa ha ricordato: ''Non potevo credere che l'avesse fatto. Poi l'unica cosa fu che non era in grado di dire di averlo fatto apposto. Gli ci è voluto un anno per dirmerlo. Un anno. Ho detto: 'Come puoi farlo?!?'. Questo dimostra che tutti commettono degli errori nella vita e questo lo è stato, decisamente''.

F1, GP Monaco 2006: Fernando Alonso (Renault) e Michael Schumacher (Ferrari)F1, GP Monaco 2006: Fernando Alonso (Renault) e Michael Schumacher (Ferrari)

FOLLIA INUTILE Anche le considerazioni di Brawn, 'colpevole' di aver messo in testa quella folle idea a Schumacher, sono molto interessanti: ''Michael aveva delle aberrazioni occasionali, cose per le quali non potresti mai dare una spiegazione logica. Aveva questa incredibile competitività che lo guidava e a volte andava in cortocircuito''. A sostegno di questa tesi, Brawn ha ricordato come quella manovra fosse del tutto inutile, in quanto Schumacher avrebbe potuto vincere anche partendo secondo: ''Normalmente è un dato di fatto che tu voglia la pole a Monaco. Ma in quella occasione, con le strategie che avevamo, le gomme che avevamo e la macchina che avevamo, in realtà non ce n'era bisogno. È stata solo una manovra stupida. E uno di quei piccoli difetti, di quei cortocircuiti, che Michael ha avuto due o tre volte nella sua carriera''. Quel GP Monaco venne poi vinto da Alonso, mentre Schumacher concluse quinto, perdendo 6 punti (ai tempi vigeva ancora il vecchio sistema di punteggio) pesantissimi nella lotta per il titolo.


Pubblicato da Luca Manacorda, 13/09/2020
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