La Red Bull ha dominato l'avvio di stagione portando a casa due doppiette in Bahrain e Arabia Saudita, ma nonostante questo il team austriaco è stato al centro di numerosi pettegolezzi circa un clima non proprio idilliaco all'interno del box. In particolare a Jeddah sono emerse le tensioni tra Max Verstappen e Sergio Perez, con l'olandese poco propenso a lasciare la vittoria al messicano. Un altro rumor ha riguardo il consulente Helmut Marko, il quale non avrebbe un rapporto idilliaco con Oliver Mintzlaff, il nuovo CEO del gruppo Red Bull dopo la scomparsa del fondatore Dietrich Mateschitz.
LA RABBIA DI MAX Proprio Marko ha voluto fare chiarezza su queste indiscrezioni in un'intervista al quotidiano Osterreich. Parlando dell'assenza di Verstappen al briefing post qualifiche, secondo alcuni dovuto alla sua rabbia per il problema alla trasmissione che ha posto fine in anticipo alla sua sessione, l'austriaco ha spiegato: ''Max aveva appena superato una brutta influenza. Avete visto che aspetto aveva quando è sceso dalla macchina? Non gli è andata davvero bene. Voleva andare a letto il prima possibile''.
F1 2023, GP Arabia Saudita: Max Verstappen (Red Bull)
ORDINI PIU' O MENO RISPETTATI Attraverso le comunicazioni radio, domenica è diventato di dominio pubblico come il muretto Red Bull abbia lottato con i propri piloti nel tentativo di congelare le posizioni nel finale del GP Arabia Saudita, evitando inutili rischi. Entrambi non hanno accettato di alzare il ritmo e nel finale si sono sfidati alla ricerca del punto addizionale per il giro più veloce, strappato in extremis da Verstappen a Perez. A riguardo, Marko ha minimizzato la ribellione dei due: ''Entrambi hanno aderito più o meno alle istruzioni. A cinque giri dalla fine, è stato detto loro che potevano guidare a tutta velocità. Checo è anche un buon tattico, quindi ha anche provato a fare il giro più veloce ma ha commesso un errore nel primo settore. Ma abbiamo due piloti di punta e dobbiamo assicurarci di andare il più avanti possibile prima che la penalità nella galleria del vento abbia un impatto''.
NIENTE MUSERUOLA Infine, Marko ha risposto riguardo il pettegolezzo che riguarda il suo rapporto con il nuovo CEO della Red Bull. A Jeddah, l'emittente ORF ha svelato che l'ufficio stampa del team ha impedito all'austriaco di rilasciare la sua consueta intervista post gara. Si è pensato a una sorta di museruola per il quasi ottantenne, arrivata dopo aver preso in giro Mintzlaff per il 7-0 rifilato in Champions League dal Manchester City al RB Leipzig, club di proprietà della Red Bull. Anche in questo caso, Marko ha minimizzato: ''Non preoccupatevi, non permetterò che accada. Dirò sempre quello che penso in qualsiasi momento. Il mio rapporto con il signor Mintzlaff è davvero ok. Ci scambiamo idee regolarmente, ma ho sempre il desiderio di rimanere indipendente''.
ATTACCO ALLA FIA Infine, Marko ha potuto finalmente dire la sua sul discusso caso della penalità inflitta ad Alonso dopo la bandiera a scacchi e poi tolta dopo il ricorso presentato dall'Aston Martin. L'austriaco è stato decisamente critico verso la FIA: ''L'episodio è avvenuto al ventesimo giro. È ridicolo che Alonso abbia finito la gara, fatto la cerimonia e solo allora gli sia stata data la penalità di 10 secondi. E poi è stato ancora più ridicolo che gli sia stato restituito il podio dopo''.