Lo strapotere della Red Bull quando può sfruttare il DRS per effettuare i sorpassi è sotto agli occhi di tutti. Quando apre l'ala mobile la RB19 arriva a guadagnare anche 30 km/h rispetto alla monoposto che sta inseguendo, facilitando di molto la vita di Max Verstappen e Sergio Perez. A Miami tutto questo è stato evidente nella rimonta del pilota olandese, con gli avversari praticamente rassegnati dal farsi sverniciare sul dritto da non abbozzare neppure un tentativo di difesa.
IL SOSPETTO Negli ultimi gran premi si è osservata una riduzione della lunghezza delle zone DRS che ha reso più difficili i sorpassi. In Azerbaijan questo ha portato a delle lamentele da parte dei piloti che non avevano modo di sfruttare il vantaggio dato dall'ala mobile posteriore, eccezion fatta proprio per la Red Bull con Verstappen e Perez che hanno facilmente superato Charles Leclerc sul rettifilo dei box. Secondo Helmut Marko, però, questo cambiamento delle zone DRS ha un solo obiettivo: ''I sorpassi sono sempre stati difficili, ma lo sono soprattutto da quando le zone DRS sono accorciate. E sappiamo perché succede...''. Alla richiesta se ritenesse che l'obiettivo fosse limitare il vantaggio Red Bull, ha aggiunto: ''Esattamente''.
L'ACCUSA Marko non si è limitato ad esprimere la sua convinzione riguardo questo aspetto, ma ha lanciato anche pesanti accuse puntando il dito soprattutto contro la Mercedes: ''Dobbiamo smetterla di intervenire con questo tipo di trucchi manipolativi. È strano che la Mercedes, tra tutte le squadre, si lamenti. Per anni la Mercedes ha avuto il motore superiore ed era molto più avanti rispetto alla concorrenza di quanto lo siamo noi adesso. E poi quando consegni un'auto al flop per due anni di fila, potresti essere saggio concentrarti su quello''.