La prevendita deibiglietti per il prossimo Gran Premio d’Italia a Monzaprocede a gonfie vele e gli organizzatori hanno già messo nel mirino l’obiettivo del record di incassi. I preparativi dell’Autodromo Nazionale procedono però su due binari paralleli e, a preoccupare, è la mancata assegnazione dei lavori di messa in sicurezza di alcune aree dell’impianto: una situazione che potrebbe mettere a serio rischio il regolare svolgimento dell’edizione 2023 del GP brianzolo. A lanciare l’allarme è stato il presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani, che ha spiegato come serva al più presto l’intervento delle istituzioni per far partire i cantieri.
“SERVE UN MIRACOLO” Intervenuto ieri al convegno “Monza Brianza 2030” organizzato dalla Lega, Sticchi Damiani ha allarmato gli appassionati davanti al ministro della Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. “Il momento è cruciale e, senza i lavori nei sottopassi dell’Autodromo, nel 2023 il Gran Premio non si correrà a Monza. La pista sarà tagliata in cinque punti e interamente ripavimentata, per noi sarà un grande sacrificio perché dovremo fermare tutte le attività sportive”. Ma, al di là dei lavori, che dovrebbero partire in ottobre e terminare a giugno 2023, la più grande preoccupazione è quella relativa alle necessarie autorizzazioni degli enti preposti, dal Parco Valle del Lambro alla Sovrintendenza. “Serve – ha aggiunto il numero 1 di Aci, citato da Il Cittadino di Monza e Brianza – un altro miracolo”.
RISPONDE GIORGETTI Non è mancata ovviamente la risposta di Giancarlo Giorgetti, il ministro della Lega presente all’incontro. “Le risorse ci sono – ha spiegato – e anche il progetto preliminare. Ora dobbiamo approvare quello esecutivo e assegnare i lavori in modo da avviare i cantieri a ottobre e chiuderli a giugno del prossimo anno. Per ragioni di sicurezza, è indispensabile separare il passaggio dei pedoni da quello delle auto. Abbiamo raccolto tante sfide e accettiamo anche questa, il Governo proverà a replicare soluzioni applicare in altre situazioni di carattere eccezionale, che hanno dimostrato di funzionare. Servono un intervento normativo e un impegno sociale da parte di tutti a velocizzare le risposte. Le condizioni per farlo ci sono, dato che i lavori nei sottopassi sono necessari per garantire la sicurezza degli spettatori”.