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CHIUSURA DELUDENTE La gara di Lewis Hamilton sul circuito di Yas Marina è stata alquanto difficile: nel corso del primo giro il sette volte iridato è decollato su un cordolo mentre duellava con Carlos Sainz, apparentemente senza troppe conseguenze meccaniche, ma dopo aver superato lo spagnolo e mostrato di poter avere un bel passo dopo qualche giro le sue prestazioni sono nettamente peggiorate. Il britannico si è lamentato di qualcosa che non andava sulla sua Mercedes, ipotizzando un danno al fondo, fino al definitivo ritiro a pochi giri dal termine, quando era comunque destinato a concludere il GP Abu Dhabi in quinta posizione.
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— Formula 1 (@F1) November 20, 2022
Lift off for Hamilton after tussling with Sainz with Turn 6
The Mercedes driver runs wide and cuts the corner at Turn 7 #AbuDhabiGP#F1pic.twitter.com/SnZuXWknZd
NESSUNA CORRELAZIONE Come di consueto, la Mercedes ha pubblicato un video con le conclusioni sul weekend di gara spiegate dal capo degli strateghi James Vowles. L'ingegnere britannico ha subito escluso collegamenti tra l'episodio del primo giro e il ritiro di Hamilton: ''Risposta breve: no. Ci sono stati sorprendentemente pochi danni da quell'incidente al primo giro. L'area sotto la macchina ha avuto un impatto enorme a causa di ciò e ciò non va bene. La piastra terminale dell'ala anteriore ha avuto anch'essa un colpo ma, in generale, andava bene dal punto di vista aerodinamico. Quello che è successo alla fine della gara è in realtà una perdita di pressione idraulica e non ha avuto alcuna relazione con l'incidente del primo giro''.
DIVERSA STRATEGIA Nel GP Abu Dhabi la Mercedes ha optato per due strategie differenti per i suoi piloti, cosa a cui raramente ricorre. Mentre George Russell è andato sulle due soste, Hamilton è stato tenuto in pista dopo aver montato gomme dure nel primo pit stop. L'inglese non è apparso soddisfatto di questa scelta, anche se fino al ritiro si trovava davanti al compagno di squadra. Vowles ha spiegato così la scelta del muretto: ''Il nostro obiettivo ad Abu Dhabi era fare tutto il possibile per finire secondi nel Campionato Costruttori e per farlo dovevamo finire davanti alla Ferrari. Più facile a dirsi che a farsi quando sei in qualifica dietro di loro e quando, in verità, in gara il nostro ritmo non era lì. Abbiamo visto con Lewis che il suo degrado era davvero molto buono nel secondo stint, quando siamo passati alla gomma dura. Ovviamente non lo era stato nel primo stint e gli è costato un'enorme quantità di tempo. Lo si è visto, è andato all'indietro, inizialmente sembrava che potessimo lottare con la Ferrari e poi è crollato molto rapidamente. In quel frangente quello che abbiamo fatto è stato posticipare il cambio gomme abbastanza in avanti per quel secondo stint. Lì il degrado con Lewis è stato basso come lo è stato per poche altre vetture. Non è stato lo stesso per tutti, c'erano alcune vetture con un degrado maggiore e nel caso di Lewis l'unica sosta significava che avrebbe guadagnato posizioni in pista su Sainz e Russell. La nostra unica opportunità per stare davanti a una Ferrari era quella di fare quella sosta unica. Sui due, Lewis sarebbe stato davanti a George ma dietro a Sainz con gomme uguali, con vita simile, ritmo simile e non sarebbe potuto succedere davvero niente''.