Il GP Stati Uniti ha lasciato in eredità non poche polemiche sull'operato della FIA. In particolare, la Federazione ha ricevuto molte critiche dopo la squalifica dall'ordine d'arrivo di Lewis Hamilton e Charles Leclerc per consumo eccessivo dei pattini sul fondo delle monoposto. Questo perché quel controllo in particolare non viene effettuato sempre e quando viene svolto vengono controllate solo alcune vetture: ad Austin sono risultate irregolari due macchine su quattro verificate, lasciando il sospetto che allargando i controlli altre monoposto avrebbero potuto essere squalificate. Oltre a ciò si aggiungono nuove discussioni sugli immancabili track limits, con alcuni piloti che sarebbe stati graziati a differenza di altri.
IL CASO SQUALIFICHE Alla vigilia del GP Messico, la FIA ha voluto rispondere alle critiche degli ultimi giorni. La Federazione ha spiegato perché non è possibile effettuare il controllo del fondo su tutte le vetture attraverso una nota pubblicata quest'oggi:
VEDI ANCHEUna serie di controlli casuali vengono effettuati ogni fine settimana su diverse aree delle vetture. Questo processo è in atto da molti decenni ed esiste per garantire il rispetto dei regolamenti in virtù del fatto che i team non sanno prima della gara quali aree specifiche di quali vetture potrebbero essere esaminate oltre i controlli standard effettuati ad ogni gara. Ciò significa che, dal loro punto di vista, qualsiasi parte della vettura potrebbe essere controllata in qualsiasi momento, e le conseguenze per il mancato rispetto delle norme tecniche possono essere gravi. Il team tecnico della FIA in F1 ha una vasta esperienza, nonché dati provenienti da una miriade di fonti e sensori che aiutano a prendere decisioni informate su quali aspetti della conformità potrebbero essere controllati. Nella stragrande maggioranza dei casi, tutte le auto risultano conformi. Tuttavia, come è successo ad Austin, occasionalmente vengono riscontrate violazioni delle regole che vengono segnalate agli Steward, che decidono le azioni appropriate da intraprendere. Nel condurre questi test, un'enorme quantità di lavoro viene svolta nel tempo limitato a disposizione dopo la fine di un GP e prima che le vetture debbano essere restituite ai rispettivi team per lo smontaggio e il trasporto alla gara successiva. Tuttavia, anche se vengono effettuati numerosi controlli, è impossibile coprire tutti i parametri di ogni vettura nel breve tempo a disposizione – e questo è particolarmente vero per i fine settimana di gara consecutivi, quando devono essere considerate anche le scadenze per il trasporto. Questo è il motivo per cui il processo di selezione casuale di un numero di vetture per le verifiche tecniche post-gara su vari aspetti dei regolamenti è così prezioso. Ogni squadra è consapevole che la selezione è possibile e comprende che la possibilità che eventuali mancanze di conformità vengano scoperte è forte. Queste ‘immersioni profonde’ sono invasive e spesso richiedono lo smontaggio di componenti significativi che non vengono regolarmente controllati a causa del tempo necessario per eseguire la procedura. Questo processo prevede il confronto dei componenti fisici con i file CAD che i team sono tenuti a fornire alla FIA, nonché la verifica dei dati del team che vengono costantemente monitorati dagli ingegneri software della FIA.
IL PROBLEMA TRACK LIMITS L'altro fronte caldo riguarda ancora una volta il rispetto dei limiti della pista. La curva 6 di Austin è uno dei punti in cui si sono verificati più casi, ma la telecamera a circuito chiuso posizionata in quel punto per monitorare le infrazioni non era angolata correttamente, permettendo ad alcuni piloti di farla franca. Un caso particolare riguarda Alex Albon, che dopo la gara è stato indagato e poi scagionato in quanto le immagini non permettevano di verificare con accuratezza le infrazioni. La rivista Auto Motor und Sport ha analizzato le riprese onboard di Sergio Perez, trovando diversi fermo immagine che lo ritraevano oltre i limiti della pista. Situazioni analoghe riguarderebbero altri piloti e ciò avrebbe irritato diversi protagonisti del Mondiale, tanto che in Messico si annuncia un briefing molto animato. Anche in questo caso la FIA ha provato a fare chiarezza attraverso un comunicato in cui ammette la situazione deficitaria:
Durante l’analisi post-gara, è stato riscontrato che diversi piloti potrebbero aver superato il limite della pista all’interno della curva 6. In linea con le decisioni degli steward in relazione a una presunta violazione delle regole all'interno della curva, che affermavano che ''le prove disponibili non sono sufficienti per dedurre in modo accurato e coerente le infrazioni'', la FIA aggiornerà l'infrastruttura di monitoraggio per garantire una migliore copertura in modo che eventuali infrazioni possano essere rilevate in modo affidabile durante la gara in futuro.