Alle origini della costruzione del ciclo d'oro della Ferrari culminato con i 5 titoli mondiali Piloti e i sei Costruttori conquistati a inizio millennio c'è stato l'ingaggio in blocco degli uomini che avevano fatto le fortune della Benetton. Oltre a Michael Schumacher, a Maranello arrivarono figure come Ross Brawn e Rory Byrne che contribuirono a ricreare un team in grado di dominare il mondiale di F1. Il Cavallino Rampante ha cercato di ripetere una strategia del genere provando ingaggiando le persone chiave della Red Bull, ma questa volta senza successo.
NEWEY A UN PASSO Dopo le confessioni di Adrian Newey sul suo mancato matrimonio con la Ferrari, Helmut Marko ha raccontato al quotidiano svizzero Blick quanto vicina all'ingaggio del geniale progettista era arrivata la Rossa nel passato: ''Montezemolo stava già esultando nel paddock e voleva annunciare l'accordo, ma durante la notte siamo riusciti a far cambiare idea a Newey''.
HORNER CONVINTO A SUON DI EURO Qualcosa del tutto analogo è poi accaduto con Chris Horner, il team principal della Red Bull fin dall'esordio del team austriaco nel mondiale di F1. La Ferrari voleva il britannico come sostituto di Mattia Binotto alla guida della scuderia, ma ancora una volta la Red Bull è riuscita all'ultimo ad evitare il trasferimento: ''Mi ci è voluta un'altra notte intera per convincere Horner a rimanere alla Red Bull. E ci è costato altri milioni'' ha svelato a riguardo Marko. Quest'ultimo ci ha abituati a dichiarazioni sempre roboanti e dunque anche le sue ricostruzioni su quanto sia arrivata vicina la Ferrari a questi due colpi di mercato potrebbero essere romanzate, ma sicuramente i tentativi di prendere due dei migliori professionisti del Circus ci sono stati e solo per poco non sono andati a segno.