Il Presidente Ferrari, Marchionne: “Vogliamo continuare a sviluppare sia il motore che la vettura in ogni GP"
DA SHANGHAI CON FURORE In pochi giorni, la Scuderia Ferrari ha cambiato completamente scenario. Dalla metropoli, il team di Maranello, passa al deserto, dal freddo umido di Shanghai ai quasi 40 gradi di Sakhir. L’unico elemento che il Gran Premio della Cina e quello del Bahrain hanno in comune è l’anno di ingresso in calendario, il 2004.
SET UP PER LA ROSSA Anche nel disegno i circuiti sono totalmente diversi: alle curve guidate tipiche del tracciato cinese, il Bahrain International Circuit contrappone rettilinei, tornanti e violente frenate. Qui la Scuderia Ferrari cercherà di regolare il suo set up per favorire la trazione in uscita curva e enfatizzare la stabilità in frenata, per evitare di perdere decimi di secondo preziosi sull’asfalto impolverato del Sakhir.
PEZZI NUOVI La Ferrari SF70H ha ben figurato in questo avvio di campionato, collezionando un primo posto a Melbourne e un secondo posto a Shanghai, ma la vera sfida per vincere il Mondiale sarà continuare lo sviluppo della monoposto durante l’anno, visto che nelle passate stagioni la Ferrari si era presentata competitiva nelle prime gare della stagione per poi perdersi durante l’anno. “Lo sviluppo della SF70H sta procedendo molto bene” ha dichiarato il Presidente Sergio Marchionne, “Binotto sta facendo un ottimo lavoro e vogliamo continuare a sviluppare sia il motore che la vettura. Cercheremo di portare aggiornamenti ad ogni Gran Premio e speriamo di portare a casa tutti i risultati che ci aspettiamo da questi sviluppi”.