MAL D'AFRICA Nei prossimi anni la Formula 1 potrebbe tornare in Africa, a distanza di circa tre decadi dall'ultimo GP svolto nel continente culla dell'umanità. Nel 1993 si corse a Kyalami il Gran Premio del Sud Africa, poi più niente, ed è proprio da qui che si potrebbe ripartire, stando alle parole di Stefano Domenicali, neo presidente della Formula 1, che ha parlato dei progetti per inserire nuove tappe in un mondiale già ricchissimo di appuntamenti (sarebbero sulla carta 23 già quest'anno, pandemia permettendo).
F1 STELLE E STRISCIE Ma partiamo da due progetti in fase più avanzata, frenati solo dalla pandemia: Hanoi in Vietnam e Miami negli USA. ''La nostra strategia per il futuro sarà quella di essere più presenti negli Stati Uniti, con più di un GP'', ha spiegato Domenicali, nel solco di quanto già tracciato da Carey all'inizio dell'era Liberty Media. ''Austin è stata molto importante negli ultimi anni, lo sarà anche in futuro e stiamo discutendo con loro il rinnovo. Miami è un posto dove stiamo cercando di andare ma al momento non posso dire di più, se non che c'è grande interesse da entrambe le parti''.
F1: rendering del circuito del GP Miami attorno all'Hard Rock Stadium
VIETNAM DA RIFARE Per quanto riguarda una gara nel sud est asiatico, Hanoi era già prevista in calendario con un evento cittadino nell aprile 2020, poi annullato all'alba della pandemia. ''Non è più in calendario ma è ancora un'opzione aperta'' - ha garantito in merito Domenicali - ''Ci abbiamo investito enormemente e dunque è ancora sul tavolo per il futuro. Ma ci sono altri potenziali organizzatori interessati in Nord e Sud Africa, dove potremmo scegliere un posto nuovo oppure uno con già un passato in Formula 1'', ha aggiunto Domenicali riferendosi a Kyalami.
F1 GP Vietnam, la palazzina dei box del circuito di Hanoi vista dall'alto
GARE IN PIÙ? NO... Il problema sarà - ipotizzando un futuro post-pandemico - incorporare comunque altre gare all'interno di un calendario già fittissimo, ma d'altra parte con Carey al timone si era già parlato di raggiungere il tetto dei 25 appuntamenti annuali. La soluzione di Domenicali però, potrebbe essere diversa: ''Abbiamo perso alcune gare europee che ora stanno dimostrando il loro interesse e vogliono essere di nuovo prese in considerazione - ha aggiunto - quindi dobbiamo capire quello che succederà, trovando il giusto equilibrio sia in termini di numero di gare, che di aree che andremo a visitare [...]. Sicuramente, se facciamo un buon prodotto, si può dire che, se il valore è alto, lo si può raggiungere senza aggiungere troppe gare, e questo potrebbe essere l'approccio. Facendo le giuste scelte, questa potrebbe essere la via. Non ci vorrà poco, ma è l'obiettivo a lungo termine''.