Come vi abbiamo anticipato nella giornata di martedì, a partire da oggi 14 dicembre è stata resa disponibile in Germania sulla mediateca del canale ARDla docuserie ''Being Michael Schumacher'', composto da cinque episodi che ripercorrono vita e carriera del grande pilota tedesco con testimonianze inedite da parte di chi lo ha conosciuto in pista e non solo.
IL RICORDO DI GOODWOOD Tra gli interventi più interessanti e intensi c'è senz'altro quello del figlio Mick. L'attuale pilota di riserva della Mercedes ha ricordato l'esperienza vissuta al Festival di Goodwood lo scorso luglio. In quell'occasione, il tedesco ha potuto mettersi al volante della Mercedes W02 con cui il padre prese parte alla stagione 2011 di F1: ''Dovevo avere un casco e il casco era quello di mio padre. Ho chiesto se c'era la possibilità di indossare anche la sua tuta, per indossare così contemporaneamente casco e tuta di mio padre. Questo ha reso l'esperienza ancora più bella di quanto sarebbe già stata. La W02 era una buona macchina da guidare, per fare qualche 'donut' e per rendere un degno tributo a mio padre''.
What a moment. 🫶@SchumacherMick and the W02 take on the Goodwood hill. 🥹 pic.twitter.com/ODwXCt13tg
— Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team (@MercedesAMGF1) July 16, 2023
I DUE SCHUMACHER Un'altra interessante testimonianza presente nella docuserie è quella di Ross Brawn, ingegnere britannico che con Michael Schumacher condivise i successi iridati sia in Benetton sia in Ferrari. Brawn si è soffermato sull'uomo che si celava dietro al campione del mondo, spiegando come esistessero due personaggi differenti tra lato pubblico e lato privato: ''Per necessità, c'erano due Michael. Il Michael esterno rivolto ai media, la TV e così via. Poi c'era il Michael interno che si rapportava con la squadra, come individuo, come persona. C'erano due persone diverse: quello scudo duro e fermo che doveva presentare pubblicamente non esisteva nel privato''.