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ALTA TENSIONE Il weekend del GP Qatar si è aperto con il reclamo - respinto - della Mercedes contro la mancata penalizzazione di Max Verstappen in Brasile e si è chiuso con lo scontro tra il team principal della Red Bull, Chris Horner, e la direzione gara circa la retrocessione di cinque posizioni sulla griglia di partenza dell'olandese. Insomma, i veleni continuano ad accompagnare il finale dell'ìntensa battaglia iridata e i protagonisti cominciano a mostrare qualche segno di cedimento nervoso. L'episodio che riguarda il numero 1 del team austriaco è eloquente a riguardo.
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LA RABBIA DI HORNER A scatenare le nuove tensioni, come detto, la penalizzazione di Verstappen per il mancato rispetto delle bandiere gialle nel finale delle qualifiche di sabato. Un episodio che peraltro ha visto colpita anche la Mercedes, con Valtteri Bottas a sua volta indietreggiato di tre posizioni sulla griglia. Prima del gran premio, Horner non si è trattenuto: ''La FIA ha effettivamente comunicato ''play on'' sul circuito e tutto era sicuro e chiaro. Max era all'inizio del primo settore, quindi ha avuto tanto tempo per guardarlo. Il cruscotto al volante indicava che amdava tutto bene, altrimenti lo avremmo informato. Purtroppo c'è una bandiera gialla e lui non l'ha vista. Penso che sia stato solo un maresciallo canaglia che ha alzato una bandiera e ciò non gli è stato ordinato dalla FIA. Devono avere il controllo dei loro marescialli. È così semplice. La cosa frustrante è che il direttore di gara ha detto che andava bene, che si trattava di una pista sicura per finire il giro. Il GPS e i dati ci dicevano che la pista era sicura. Non c'era niente da comunicare al pilota e il DRS è stato riattivato''. In una situazione simile si è trovato anche Carlos Sainz, ma il ferrarista ha alzato il piede nel finale del suo giro cronometrato e ha evitato la penalizzazione. Anche su questo Horner ha trovato da ridire: ''Quello che davvero non capisco è che Carlos Sainz ha fatto esattamente la stessa cosa, non ha visto la bandiera ed è passato con il suo DRS aperto e poi ha alzato il piede circa 10 metri prima della linea e in qualche modo questo andava bene. Ci devono essere degli adulti che prendono decisioni da adulti. Il direttore di gara dovrebbe avere il controllo del circuito''.
LA REPLICA DI MASI La replica alle dure critiche di Horner non si è fatta attendere. Masi ha difeso l'operato dei marshall in pista, dichiarando a The Race: ''Penso che non si dovrebbe attaccare nessuna persona. Soprattutto quando abbiamo migliaia di marshall volontari in tutto il mondo, che dedicano un'enorme quantità di tempo a livello globale, senza di loro questo sport che tutti hanno molto a cuore non potrebbe accadere disputarsi. Tutti rinunciano a un'enorme quantità di tempo. Questa è la parte che manca a molte persone e io difenderò ogni funzionario volontario e ogni funzionario in ogni pista in tutto il mondo, tali critiche non sono accettate. Ciò che hanno fatto qui è reagire alla situazione ed è chiaro e semplice. Se date un'occhiata a cosa c'era e cosa stava succedendo con l'auto di Gasly, hanno agito d'istinto nel migliore interesse di mantenere tutti al sicuro in pista. E non credo che nessuno dovrebbe essere criticato per aver agito in base al proprio istinto''.
Michael Masi (FIA)
SCUSE E PUNIZIONE Le dichiarazioni di Horner hanno avuto anche uno strascico legale, con il team principal della Red Bull che è stato convocato dagli steward dopo la gara di Losail. Al termine dell'incontro, è stata comunicata la ''punizione'' per il manager britannico: ''Gli steward hanno spiegato che il marshall in questione stava svolgendo il suo lavoro esattamente secondo le modalità previste dal Codice Sportivo Internazionale. Il signor Horner si è offerto di scusarsi con il maresciallo interessato e di spiegare ai media che non intendeva offendere. Si è anche offerto di partecipare al programma FIA International Stewards 2022 all'inizio di febbraio. Gli steward accettano senza riserve l'offerta del signor Horner''. Dopo la convocazione, Horner ha fatto mea culpa anche davanti ai microfoni: ''Vorrei chiarire che i commissari fanno un ottimo lavoro. La mia frustrazione non era per i commissari, ma per le circostanze. Se qualcuno si è offeso, me ne scuso. È frustrante finire nella situazione che abbiamo avuto, ma oggi c'è stato un recupero fenomenale per Max e il team''. Fine della polemica, almeno per questo weekend di gara.