COVID E BILANCI Che la pandemia da coronavirus porti con sé anche grosse conseguenze sulle finanze dei team di Formula 1, specialmente quelli piccoli di bassa classifica, è risaputo. L’equazione è semplice: se non si corre, se le fabbriche sono chiuse ma stipendi e fornitori vanno comunque pagati, non ci sono introiti ma solo spese. E l’intero sistema va in ginocchio. Una situazione che per prima la McLaren ha provato a contrastareriducendo provvisoriamente il personale, sfruttando gli ammortizzatori sociali previsti dal Regno Unito e tagliando anche gli stipendi di piloti e dirigenti. Una strada intrapresa dalle “inglesi”Williams e Racing Pointe che adesso anche Alfa Romeo Sauber e Haas provano a battere.
F1 GP Australia 2020, Melbourne: Andreas Siedl (McLaren) e Gunther Steiner (Haas)
PARLA STEINER “Non possiamo andare avanti tre mesi – ha spiegato a Motorsport-Magazin il boss della Haas, Gunther Steiner – senza alcuna entrata. Alcuni team lo possono fare, ma per le piccole squadre è assolutamente impossibile”. Motivo per cui anche Kevin Magnussen e Romain Grosjean hanno offerto il proprio aiuto: “Mi hanno detto che sono disponibili a fare qualcosa nel caso in cui ne avessimo bisogno. Stiamo parlando di un taglio degli stipendi, non ho ancora dettagli in merito ma stiamo affrontando la discussione visto che ci hanno dato la loro disponibilità. Valutiamo i possibili scenari futuri”.
Romain Grosjean e Kevin Magnussen (Haas)
QUI ALFA ROMEO Nel Regno Unito è direttamente l’ente previdenziale che si occupa di pagare l’80% degli stipendi dei dipendenti in congedo fino a un massimo di 2500 sterline al mese per dipendente, ma strumenti simili sono previsti anche negli Usa e in Svizzera. Quella del Paese elvetico è la legge che si applica al team Alfa Romeo Sauber, con sede a Hinwil. Secondo quanto riporta il quotidiano Blick, infatti, la squadra fondata da Peter Sauber avrebbe chiesto l’accesso agli ammortizzatori sociali per una larga parte dei propri 500 dipendenti. In assenza di entrate, d’altronde, per il momento è l’unico vaccino per la crisi scatenata dalla pandemia.