MIRACOLATO A Silverstone ci ha fatto prendere un bello spavento, ma Guanyu Zhou è uscito miracolosamente illeso dal terribile incidente avvenuto al via del GP Gran Bretagna e questo weekend sarà regolarmente al via del GP Austria. Al Red Bull Ring, il pilota dell'Alfa Romeo ha raccontato in modo dettagliato come ha vissuto in prima persona quegli interminabili secondi trascorsi tra il contatto con la Mercedes di George Russell e il momento in cui è riuscito a uscire dall'abitacolo della sua monoposto.
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PASSEGGERO VERSO LO SCHIANTO Il racconto di Zhou parte ovviamente dagli attimi in cui si è ritrovato con la vettura cappottata a strisciare sull'asfalto di Silverstone: ''Quando è avvenuto il cappottamento, la prima cosa che ho cercato di fare è stata rilasciare le mie mani dal volante perché non si sa mai, puoi romperti la mano molto facilmente con un incidente del genere. Successivamente, mentre stavo scivolando a terra, sapevo che avrei dovuto affrontare un impatto enorme perché la macchina non si stava fermando. Ho cercato di rinchiudermi in una posizione che fosse la più sicura possibile, aspettando solo l'ultimo impatto. Quindi stavo solo trattenendo le mie mani ma mantenendole ragionevolmente tese in modo che non volassero in giro quando sarebbe avvenuto l'ultimo impatto. In pratica stavo solo aspettando l'ultimo colpo''.
IL PERICOLO INCENDIO L'Alfa Romeo di Zhou si è poi ribaltata oltre la fila di gomme disposta come barriera, schiantandosi contro le reti di protezione poste davanti alla tribuna presente in quel punto e atterrando tra questa e le stesse gomme. Un aspetto curioso colto dai video registrati dagli spettatori presenti in quel punto è che Zhou, negli stanti subito successivi, ha avuto la lucidità di spegnere il motore rimasto acceso: ''Una volta che mi sono praticamente fermato, non sapevo dove fossi e perché ero a testa in giù. La cosa successiva che ho sentito è che c'erano delle perdite. Non ero sicuro se fossero dal mio corpo o dalla macchina. Quindi ho provato a spegnere il motore perché era ancora acceso e sapevo che se fosse scoppiato un incendio sarebbe stato difficile uscire. Quindi ho spento il motore”.
ATTIMI CONFUSI Terminata la folle corsa a testa in giù, Zhou ha vissuto dei comprensibili attimi di smarrimento, senza capire bene cosa fosse successo e dove si trovasse esattamente: ''Lo staff medico accorso stava facendo conversazione con me, si stava solo assicurando che fossi cosciente, tutto a posto, che potessi ricordare cosa è successo. Non riuscivo a sentire nessuno, solo un medico che stava facendo conversazione con me. Non mi rendevo conto di essere dentro le barriere, pensavo di essere vicino alle barriere. In realtà ero tra la barriera e la recinzione''.
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GRAZIE HALO La dinamica dell'incidente per Zhou è stata chiara solo dopo aver visto i replay alla tv. Il cinese si è così unito al coro di persone che hanno sottolineato il ruolo decisivo giocato dall'Halo per la sua incolumità: ''Non so come sono sopravvissuto ma poi, guardando indietro, ovviamente ho visto che l'Halo mi ha salvato. Sono riuscito a tirarmi fuori e il medico mi ha portato nell'auto medica. Ma me ne sono reso conto solo quando ho visto l'incidente in seguito. Non sapevo cosa fosse successo, chi mi aveva colpito, perché stavo andando dritto vicino alla linea bianca verso la prima curva e all'improvviso c'è stato un colpo notevole. Per uscire ho dovuto in qualche modo scivolare un po' fuori, almeno per avere la gamba un po' fuori dalla parte superiore del sedile, quindi sono stati in grado di tirarmi fuori''.