CASO LIMITE Nel dibattito sull'inasprimento del divieto di indossare gioielli e piercing nell'abitacolo voluto dalla FIA si è spesso chiamato in causa l'incidente di Romain Grosjean al GP Bahrain del 2020. Il francese uscì miracolosamente quasi illeso dalla palla di fuoco che avvolse i rottami della sua Haas incastrata nel guardrail. Le conseguenze peggiori furono alle mani, con alcune ustioni che anche a mesi di distanza provocani dolori e disagi all'ex pilota della Lotus. Ebbene, tra chi è favorevole al divieto assoluto di indossare monili si sente spesso dire che in una situazione simile la presenza di eventuali gioielli avrebbe reso ancora più pericolosa e dannosa la situazione per Grosjean.
F1, GP Bahrain 2020: Romain Grosjean (Haas) esce dai rottami incendiati della sua vettura
L'ANELLO DI GROSJEAN Nel weekend del GP Miami, il pilota francese ora impegnato nell'americana IndyCar Series era presente nel paddock. Ai microfoni della britannica Sky Sports F1 ha rivelato come in realtà neppure lui fosse totalmente privo di gioielli, neppure in quel maledetto giorno: ''Ho indossato la mia fede nuziale per tutta la mia carriera, così come il mio orologio Richard Mille. Dove c'era il mio anello ero protetto, ero protetto da mia moglie. Quindi un po' capisco le motivazioni, ma non mi piacerebbe correre senza la mia fede nuziale, è importante per me''.
RABBIA AL FEMMINILE La questione del divieto di indossare gioielli tocca ancora più da vicino le donne pilota. La più famosa è senz'altro Danica Patrick, capace di vincere una gara e salire 7 volte sul podio nella Indycar. L'americana ha espresso tutto il suo dissenso verso la crociata portata avanti dalla FIA: ''Questo è così stupido. Chi se ne frega? Ho indossato orecchini per tutta la mia carriera. Nessuno ha mai detto una parola. Sta a te decidere qual è la soglia di pericolo. Le regole per la F1 non sono le regole per le altre serie, quinsi solo perché si tratta di dare l'esempio non significa che le regole verranno cambiate in altre serie''.