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HUNGARORING, TREDICESIMA TAPPA Prima della sosta estiva la Formula 1 conclude il back-to-back europeo affiancando alla Francia il Gran Premio d'Ungheria sul tracciato dell'Hungaroring di Mogyorod, nei dintorni di Budapest. Charles Leclerc, dopo il grave errore commesso mentre era al comando della gara francese del Paul Ricard, cerca riscatto su una pista che, a detta degli osservatori, dovrebbe favorire le doti di guidabilità della Ferrari F1-75. Occhio, per cui, oltre al monegasco, anche al suo compagno di team Carlos Sainz, autore di una bella rimonta a Le Castellet e desideroso di riaprire la questione iridata. Ma se qualcuno pensa che le Red Bull di Verstappen e Perez e le Mercedes di Hamilton e Russell giocheranno in difesa, si sbaglia di grosso. Per farsi un'idea migliore di ci che accadrà nel corso del weekend magiaro è fondamentale leggere con attenzione i dati che Brembo - l'azienda italiana che fornisce gli impianti frenanti a quasi tutta la griglia, rilascia per capire come si guida (e si frena!) sul tortuoso tracciato dell'Hungaroring. Di seguito troverete la carta d'identità, i dati delle frenate principali e un focus video sulla frenata più severa del circuito ungherese, buona lettura!
I SEGRETI DELL'HUNGARORING
- La carta d'identità della pista
- Tutte le frenate
- Le pastiglie ''aerodinamiche'' di Brembo
- Le pastiglie Brembo per la strada
- I dati sulle frenate
- La frenata più impegnativa
La carta d'identità della pista
L’ultimo impegno prima della sosta estiva è il GP Ungheria che per il 37° anno di fila va in scena all’Hungaroring. Secondo i tecnici Brembo questo circuito rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3. La tortuosità del tracciato lo fa somigliare ad un grande kartodromo e si ripercuote sulla velocità media sul giro, inferiore ai 205 km/h in gara mentre in qualifica ci si può spingere fino a 214 km/h. L’assenza di lunghi rettilinei, fatta eccezione per quello principale che però supera di poco i 900 metri, ostacola il raffreddamento dei freni ma d’altra parte è punteggiato da poche staccate dure.
- Categoria di frenata: Medium (3 su 5)
- Tempo speso in frenata: 19%
- Lunghezza circuito 4.381 metri
- Numero di giri: 70
- Numero di frenate: 11
- Le tre curve più impegnative: curva 1, curva 12 e curva 2.
Tutte le frenate
Brembo mette le ''alette'' persino sulle pastiglie dei freni
La lunga esperienza maturata da Brembo in Formula 1, dove ha esordito nel 1975 con una piccola fornitura di dischi in ghisa per la scuderia Ferrari, ha permesso di approntare alle pinze una serie di soluzioni che contribuiscono alla dispersione termica dell’intero impianto frenante. Tra queste figuravano anche le pastiglie Brembo con fori di ventilazione, tutt’altro che facili da realizzare per la loro ridotta dimensione e per i materiale che costituisce le pastiglie, ossia il carbonio. Grazie a questi fori la circolazione dell’aria era superiore e ciò ritardava il surriscaldamento delle pastiglie e anche della pinza stessa. Nel 2022 il regolamento tecnico vieta di avere tali fori nelle pastiglie per limitare il costo del componente, ma i team sono già alla ricerca di features di raffreddamento tali da migliorare questo aspetto senza infrangere alcuna regola, come alette o lavorazioni per aumentare comunque la superficie di scambio.
Le pastiglie dei freni per le auto stradali
Sulle pastiglie stradali le alette non hanno ragione di esistere, sia per il mancato raggiungimento di temperature assimilabili a quelle della F1 che per questione di costi. Grazie all’esperienza maturata in Formula 1 e la collaborazione con le Case automobilistiche, Brembo è in grado di realizzare oltre 100 mescole differenti per le auto stradali, assicurando quindi la massima sicurezza in frenata. L’obiettivo è di offrire la soluzione più adatta per ogni tipo di vettura e per ogni guida, sia in termini di performance che di comfort, assicurando anche la massima silenziosità. Sono addirittura 1.400 i riferimenti differenti realizzati da Brembo, destinati a coprire oltre il 98 per cento del parco auto circolante in Europa.
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I dati sulle frenate
Ad ogni giro dell’Hungaroring i piloti di Formula 1 utilizzano i freni 11 volte, per un totale di circa 14 secondi e 3 decimi al giro, equivalenti al 19 per cento della durata del Gran Premio. Il valore è elevato ma al GP Monaco, nonostante presenti 9 frenate al giro, si raggiunge il 21 per cento perché la pista monegasca è più corta di un chilometro di quella ungherese. Le 11 frenate sono contraddistinte da valori molto differenti ma solo nelle prime 2 curve si superano i 100 metri di frenata e i 2 secondi di tempo. Alti carichi sul pedale del freno e forza g si sperimentano anche alle curve 6 e 12 e così dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico complessivo di 78 tonnellate e mezzo, superiore di 5 tonnellate al GP Monaco.
La frenata più impegnativa
Delle 11 frenate del GP Ungheria 4 sono considerate altamente impegnative per i freni, 2 sono di media difficoltà e le 5 restanti sono light. La più dura per l’impianto frenante è la prima curva: per passare da 321 km/h a 95 km/h i piloti devono frenare per 2,43 secondi con un carico di 142 kg sul pedale del freno durante i quali subiscono 4,6 g di decelerazione. In quell’arco di tempo le monoposto percorrono 118 metri. Leggermente inferiore, 107 metri, è lo spazio di frenata alla curva 2 mentre da record sono i 143 kg di carico sul pedale e i 4,6 g di decelerazione alla curva 12 che presenta valori elevati (2.265 kW) anche per la potenza frenante.
In copertina il video dedicato alla frenata più impegnativa.