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BARCELLONA, SESTA TAPPA La sfida tra Charles Leclerc e Max Verstappen, tra la Scuderia Ferrari e la Red Bull Racing, torna dove aveva visto i primi germi quest'anno durante i test invernali, ossia a Barcellona, sul Circuito della Catalunya di Montmelò. Tutti conoscono a menadito le caratteristiche del tracciato catalano, e voi? Per arrivare preparati al weekend iberico è fondamentale leggere con attenzione i dati che Brembo - l'azienda italiana che fornisce gli impianti frenanti a quasi tutta la griglia, fornisce per capire come si guida (e si frena!) sul tracciato del Montmelò. Di seguito troverete la carta d'identità, i dati delle frenate principali e un focus video sulla frenata più severa del circuito di Barcellona, buona lettura!
I SEGRETI DEL CIRCUITO DI BARCELLONA
- La carta d'identità della pista
- Tutte le frenate
- L'antidrag Brembo per la pista
- L'antidrag Brembo per le auto stradali
- I dati sulle frenate
- La frenata più impegnativa
La carta d'identità della pista
Dopo la fantasmagorica prima edizione del GP Miami, la Formula 1 torna in Europa per il GP Spagna, che per il 32° anno di fila si disputa al Circuit de Barcelona-Catalunya. Secondo i tecnici Brembo rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico ai pur differenti circuiti cittadini di Monaco e Miami. A fine febbraio la pista catalana ha ospitato i test invernali che nei tre giorni hanno visto svettare altrettanti piloti e team differenti. In occasione dei GP il livello di aderenza della pista è sempre molto elevato, e anche il layout del circuito e il rettilineo di 1.047 metri permettono uno smaltimento termico efficace tra una frenata e la successiva.
- Categoria di frenata: Medium (3 su 5)
- Tempo speso in frenata: 17%
- Lunghezza circuito 4.675 metri
- Numero di giri: 66
- Numero di frenate: 8
- Le tre curve più impegnative: curva 10, curva 1 e curva 4.
Tutte le frenate
L'antidrag Brembo in pista...
Sulle auto di Formula 1 ogni elemento deve essere ottimizzato, evitando il verificarsi di comportamenti che riducono la performance complessiva. Di solito questa attenzione viene concentrata sulle appendici alari e sulla scocca delle monoposto, ma anche altre componenti possono incidere negativamente. Una di queste anomalie è stata risolto da Brembo con l’introduzione sulle pinze dell’antidrag, un sistema realizzato tramite una molla torsionale che riduce la coppia residua, cioè lo strisciamento non voluto tra disco e pastiglia, anche in condizioni estreme. Quando il freno non è azionato la leva tiene infatti lontane le due parti.
L'antidrag Brembo per la strada
Se nelle competizioni l’antidrag evita la riduzione della performance, sulle auto stradali permette di ottenere due benefici, che sono cari agli automobilisti: l’incremento della durata dei componenti e l’abbattimento delle emissioni poiché limita l’usura di pastiglie e dischi, contenendo le particelle generate da frizioni residue. Ci riesce grazie a Enesys, acronimo di Energy Saving System, una nuova generazione tecnologica di molle freno Brembo, realizzata per diminuire la coppia residua dei freni. Grazie ad esse le pastiglie tornano alla posizione originaria nella pinza una volta che il pedale del freno viene rilasciato.
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I dati sulle frenate
Al Circuit de Barcelona-Catalunya i piloti utilizzano i freni solo in metà delle 16 curve, per un impiego complessivo sul giro inferiore a 13 secondi e mezzo, equivalenti al 17 per cento della durata complessiva della gara. Fatta eccezione per il GP Bahrain, dei 5 precedenti GP stagionali nessun altro ha fatto registrare una percentuale così alta. Tutte le 5 frenate più dure del GP Spagna sono posizionate nelle prime 10 curve, per le quali la decelerazione massima assume un valore medio di 4,2 g. Le 3 frenate delle restanti curve sono invece meno insidiose, come dimostrano i relativi salti di velocità, compresi tra 51 km/h e 70 km/h e la decelerazione massima, che va da 2,4 g a 3,7 g.
La frenata più impegnativa
Delle 8 frenate del GP Spagna 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e le restanti 2 sono light. La più dura è quella alla curva 10 in cui i piloti arrivano a 316 km/h e azionano i freni per 2,5 secondi durante i quali le auto percorrono 122 metri indispensabili per scendere a 117 km/h. Il carico sul pedale del freno è di 144 kg e la decelerazione di 4,7 g.
In copertina il video dedicato alla frenata più impegnativa del circuito