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Le emozionanti qualifiche del GP Singapore hanno regalato un risultato a sorpresa soprattutto per quanto riguarda il crollo della Red Bull. Sia Max Verstappen sia Sergio Perez sono stati eliminati al termine della Q2, un risultato che per il team austriaco non avveniva da ben cinque anni, terminando rispettivamente undicesimo e tredicesimo. La RB19 si è dimostrata difficilmente domabile sulle strade del circuito cittadino asiatico e, come se non bastasse, il leader del mondiale è rimasto coinvolto in ben tre episodi di impeding finiti sotto la lente d'ingrandimento della Direzione Gara.
GLI EPISODI INCRIMINATI Verstappen è stato convocato dai commissari per giustificare la propria condotta in tre momenti distinti: il primo è avvenuto all'uscita della pit-lane nel finale della Q1, il secondo pochi istanti dopo quanto l'olandese ha lasciato pochissimo spazio all'accorrente Logan Sargeant tra curva 17 e curva 18 e l'ultimo nella Q2, quando si è trovato sulla traiettoria di Yuki Tsunoda impegnato in un giro lanciato. Il bilancio finale di quella che poteva essere una penalità anche pesante è invece di due reprimende e di una multa di 5.000 euro. La griglia di partenza del GP Singapore rimane dunque immutata.
LE DECISIONI Per il primo episodio, gli stewart hanno constatato che ''anche se non c'era alcun vantaggio evidente maturato dal pilota nell'attesa all'uscita della Pit lane, [...] la possibilità che ciò abbia un impatto negativo sugli altri conducenti giustifica una sanzione. Anche se va notato che l'auto dietro avrebbe potuto sorpassare l'auto 1, è preferibile che le vetture lascino l'uscita box in modo ordinato. Gli steward stabiliscono che la vettura 1 ha violato l'Articolo 37.5 del Regolamento Sportivo e quindi è appropriata la sanzione di una reprimenda''. Sul secondo episodio la Direzione Gara ha ritenuto che ''il pilota dell'auto 1 non ha ostacolato inutilmente l'auto 2'' dopo che Verstappen aveva spiegato la sua condotta ritenendola la più sicura in quella situazione caotica con diverse monoposto quasi ferme e pronte a lanciarsi, mentre lo stesso Sargeant ha ritenuto che l'olandese non avesse particolari colpe. Per l'ultimo episodio gli steward ''hanno esaminato una serie di incidenti di impeding della stagione in corso e, coerentemente con le precedenti decisioni in relazione alla gravità della l'infrazione, comminano la sanzione di una reprimenda e di una multa al pilota''. Come specificato nel documento, Tsunoda - pilota dell'AlphaTauri di proprietà della Red Bull - ha scelto di non presentarsi all'udienza.
MODIFICHE SBAGLIATE Parlando della pessima prestazione odierna, Verstappen ha spiegato: ''Penso che in realtà stamattina le FP3 siano andate meglio, avevamo fatto dei buoni progressi. Ovviamente la macchina non era ancora dove vorremmo che fosse, ma sembrava già qualcosa. Poi abbiamo apportato qualche altra modifica, pensavamo che la macchina l'avrebbe consentito. Siamo arrivati alle qualifiche e il primo grosso problema che ho avuto è stato che non potevo frenare tardi e forte. Su un circuito cittadino, è fondamentale avere fiducia in frenata e attaccare in curva. Quindi non potevo farlo. E oltre a questo c'era il problema con le curve a bassa velocità, dove penso che abbiamo faticato per tutto il fine settimana. Non ho avuto alcun vero supporto, ho continuato a fare delle mini scivolate, come nel mio giro finale alla curva 3. Quando è così, sai che non farai un tempo competitivo sul giro''. Durante il giro di rientro ai box, via radio Verstappen ha definito ''un'esperienza scioccante'' la guida della sua Red Bull sulle strade di Singapore. L'ulteriore beffa in un sabato nero è arrivata dall'eliminazione al termine della Q2 venuta per mano di Liam Lawson, prodotto del vivaio Red Bull e sostituto di Daniel Ricciardo all'AlphaTari, che sta facendo vedere grandi cose in queste sue prime gare in F1.
F1 2023, GP Singapore: Max Verstappen (Red Bull)
STRISCIA VINCENTE A RISCHIO Il risultato deludente delle qualifiche mette a serio rischio i record attualmente in striscia aperta di Verstappen e della Red Bull. L'olandese, dopo aver staccato Sebastian Vettel fermo a quota 9, potrebbe vedere interrotto a quota 10 il suo fresco primato di vittorie consecutive, mentre per il team austriaco svanirebbe la possibilità di portare a termine una stagione perfetta con la consquista del successo in ogni gran premio. Singapore è una pista che si presta ai colpi di scena, ma allo stesso tempo i risultati visti finora hanno dimostrato che la Red Bull avrebbe avuto vita difficile anche partendo più avanti, con Ferrari e Mercedes, ma anche Lando Norris e Fernando Alonso, che si sono dimostrati avversari molto competitivi sul circuito cittadino asiatico.
SOLO UNA COINCIDENZA? Il crollo di prestazione della RB19 è arrivato nel primo weekend in cui è entrata in vigore la nuova direttiva TD018 della FIA sulle parti flessibili delle monoposto e, in attesa dei prossimi risultati, la coincidenza fa pensare che questa novità abbia colpito soprattutto il team campione del mondo in carica.