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I SOLITI SOSPETTI Il ritiro di Yuki Tsunoda nel GP Olanda ha giocato un ruolo importante per l'esito della gara di Zandvoort, provocando una Virtual Safety Car che ha permesso a Max Verstappen di effettuare il secondo pit stop senza perdere la prima posizione a favore delle due Mercedes. Le modalità dello stop in pista dell'AlphaTauri del giapponese hanno creato delle perplessità sulla condotta del pilota e della scuderia di Faenza, di proprietà della Red Bull.
COSA E' SUCCESSO Tsunoda si è fermato lungo la pista una prima volta durante il 45esimo giro, convinto che ci fosse un problema non risolvibile sulla sua monoposto. In questa occasione il pilota aveva iniziato a slacciarsi la cintura di sicurezza, prima di ricevere l'ordine via radio di ripartire e tornare ai box. Arrivato dai propri meccanici, al giapponese sono state sostituite le gomme e risistemate le cinture di sicurezza. Appena ripartito, Tsunoda si è accorto che qualcosa ancora non andava e si è nuovamente fermato dopo quattro curve del tracciato di Zandvoort, provocando la Virtual Safety Car citata in precedenza.
I SOSPETTI In questo frangente tra il pilota e il muretto AlphaTauri è avvenuto uno scambio di messaggi che ha creato qualche sospetto: al giapponese è stato infatti detto di percorrere completamente l'uscita della corsia box e di fermarsi in un posto sicuro (audio nel tweet qui sotto). Se il suo stop fosse avvenuto lungo l'uscita della pitlane, questa sarebbe stata momentaneamente chiusa al transito delle altre vetture, impedendo a Verstappen un pit stop in condizioni vantaggiose durante il regime di Virtual Safety Car. Difficile comunque credere che dietro questa decisione ci sia stata una richiesta da parte della Red Bull: la scuderia austriaca gode di un notevole vantaggio in entrambe le classifiche iridate e non ha alcuna ragione di rischiare uno scandalo simile al celebre ''crashgate'' per cercare di assicurarsi una vittoria che in quei momenti non era sicura ma neppure impossibile da conquistare, oltre a non essere determinante per le sorti della stagione.
Why would AlphaTauri tell Tsunoda to leave the pitlane to stop, when stopping inside the pitlane would have allowed the race to continue, with the pitlane closed? pic.twitter.com/DFT3TPH7By
— Jordan ¹⁰³ (@F1_Jordan) September 4, 2022
LA PUNIZIONE Quanto accaduto in pista ha comunque avuto delle conseguenze disciplinari per Tsunoda. Gli steward del GP Olanda hanno convocato il giapponese e indagato sull'episodio, giungendo a queste conclusioni: ''Mentre dopo un pit stop della vettura 22 il pilota ha fermato la vettura perché sentiva una ruota non montata correttamente, l'indagine dei Commissari Sportivi ha portato alla conclusione che in realtà c'era un problema al differenziale. Pertanto la vettura non era in condizioni pericolose quando è stata rilasciata dalla sua posizione di pit stop. Tuttavia, durante l'udienza il pilota ha ammesso che dopo essersi fermato in pista era pronto ad abbandonare la vettura e ha iniziato ad allentare la cintura di sicurezza, senza sbloccarla. Dopodiché è tornato ai box dove i meccanici hanno riallacciato le cinture. Non è possibile determinare con esattezza fino a che punto la cintura di sicurezza sia stata allentata dal conducente''. Guidare con le cinture di sicurezza allentata è un'infrazione del regolamento e pertanto Tsunoda ha ricevuto una reprimenda. Per il pilota dell'AlphaTauri è la quinta della stagione, cifra che fa scattare in automatico una retrocessione di 10 posizioni sulla griglia di partenza della gara successiva, in questo caso il GP Italia in programma a Monza nel prossimo weekend. Tsunoda è arrivato a questo poco invidiabile traguardo nonostante il limite sia stato alzato rispetto alle scorso anno da 3 a 5 reprimende. Il giapponese aveva ricevuto le precedenti in Bahrain, Australia (ben 2) e Montecarlo, tre per aver ostacolato altri piloti nel corso di sessioni di prove libere e una per aver guidato troppo lentamente in un giro percorso nel corso di una sessione di qualifica.