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Il ferrarista, dopo aver rischiato di uscire in Q1 come Leclerc, ha chiuso quarto dietro alle Mercedes e Max Verstappen
VETTEL QUARTO Vista l’abbondanza di curve lente a Monaco e l’endemica difficoltà della SF90 in questo tipo di tornanti, la possibilità che la Ferrari non fosse velocissima era piuttosto elevata. Però, ancora una volta, il team di Maranello non ha saputo piazzare i suoi piloti neanche davanti alla Red Bull: Leclerc è stato eliminato in Q1, mentre Vettel ha sbagliato l’ultimo tentativo e non è riuscito a sopravanzare Verstappen nonostante un ottimo primo settore.
CRUCCIO GOMME Nella sua disamina del risultato sottotono delle qualifiche, il tedesco della Ferrari ha specificato che i problemi della sua vettura risiedono nella parte anteriore e nello sfruttamento degli pneumatici, come già era evidente da Barcellona, in cui la SF90 soffriva di sottosterzo soprattutto nel terzo settore, dove ci sono molte curve a bassa velocità, predominanti nel tortuoso tracciato del Principato di Monaco. Il quattro volte campione, ai microfoni di Sky, ha ammesso di aver fatto il massimo: “Sapevamo che buona parte del lavoro andava fatta oggi e abbiamo dato il massimo. Il Q1 è stato un peccato, eravamo tutti molto vicini ed aver perso una macchina è un peccato, ma la pista è migliorata più del previsto, per poco non abbiamo rischiato di essere eliminati entrambi. Dopo non avevamo velocità, ho faticato a far funzionare le gomme e trovare il giusto feeling che qui è necessario”.
UP AND DOWN Su e giù. Le prestazioni della Ferrari potremmo riassumerle così, alla luce dell’influenza esercitata dal cambiamento delle condizioni, che si ripercuotono sulle coperture, non sfruttate al massimo dalla SF90. Vettel lo sa e lo ha chiarito senza nascondersi: "Come ho detto, fatichiamo con le gomme per trovare le sensazioni di cui abbiamo bisogno: oggi non funzionava l’anteriore. Dobbiamo stringere i denti, a volte va bene come stamani in cui Charles era contento e anche io, nei pochi giri fatti, lo ero, mentre oggi pomeriggio non è andata così. La situazione non è quella che vogliamo ma dobbiamo accettarla”.
MANCA LA FORMA Incalzato dai colleghi a spiegare il peso avuto dall’incidente nelle FP3 sull’approccio alle qualifiche, il tedesco ha spiegato che non ci sono state ripercussioni significative. Il problema vero, piuttosto, è la necessità della Ferrari di spingere al massimo in ogni circostanza: "Penso che l’errore di stamani non ha niente a che vedere con oggi, non do la colpa a nessuno se non a me stesso: in questi casi bisogna cercare di ricostruirsi, ma sono stato qui tante volte, non è un problema. Non mi sento deluso o tradito dal mio team, loro hanno fatto un lavoro stupendo dopo che io li avevo ‘traditi’ stamani. Al momento non siamo in forma – ha concluso l’alfiere di Heppenheim - è facile criticare e dire che abbiamo fatto dei pasticci. Quando sei al limite capita, quando non lo sei è diverso, le cose vengono più naturali, ma non è la nostra situazione attuale. Forse lo è per altri: ma loro hanno lavorato sodo, sta a noi lavorare ancora di più per riprenderli”.