OSPEDALI SOTTO PRESSIONE Rispetto ai vicini Stati Uniti, la pandemia di coronavirus ha colpito in maniera meno dura il Messico, almeno per ora. I casi di Covid-19 registrati finora sono poco più di 26 mila, con un incremento di 1120 unità nelle ultime 24 ore e 2507 morti provocate dal virus. Numeri relativamente piccoli per una nazione molto popolata, ma con un sistema sanitario più debole rispetto ad esempio ai paesi europei, duramente colpiti da questa emergenza. Per questo motivo, le autorità locali hanno dovuto comunque affrontare il problema di creare degli ospedali temporanei per accogliere e curare i malati e uno di questi ha trovato sede all'interno dell'Autodromo Hermanos Rodriguez, dove abitualmente si disputa il GP Messico di F1.
El Autódromo Hermanos Rodríguez será habilitado como hospital Covid-19 para apoyar con 192 camas, más 26 de cuidados intensivos así como comedores y vestidores #ahrpic.twitter.com/lLgNJgu3aa
— Autodromo Rodriguez (@autodromohr) May 3, 2020
QUASI 200 POSTI LETTO I tamponi effettuati finora nello stato centroamericano sono stati finora molto pochi. Per dare l'idea, mentre in Italia sono stati effettuati oltre 37mila test ogni milione di abitanti, in Messico sono fermi a 776. Per questo motivo, le autorità temono che i numeri della pandemia siano molto maggiori e hanno quindi deciso di optare per la creazione di nuove strutture ricettive. Per quanto riguarda l'Hermanos Rodriguez, sono otto i moduli ospedalieri creati, ognuno dei quali contiene 24 letti. La zona dei box ospiterà le postazioni in cui effettuare i test sulle persone che arrivano con sintomi da coronavirus. L'ospedale temporaneo dovrebbe entrare in funzione entro il 13 maggio.
GRAN PREMIO A RISCHIO? La stagione 2020 di F1 non è ancora partita e non si sanno neppure esattamente le date del nuovo calendario. Nelle bozze circolate nelle scorse settimane, il GP Messico ha sempre rappresentato un punto fisso, mantenendo la collocazione in autunno, nel weekend del 1° novembre. Ovviamente con una situazione come quella attuale ciò non sarebbe possibile, ma anche a Città del Messico sono confidenti di essere rientrati in una parvenza di normalità prima di allora.