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La F1 è ritornata al Red Bull Ring e ancora una volta si trova ad affrontare l'irrisolto problema dei track limits. La conformazione della pista austriaca rende particolarmente difficile rispettare i limiti del tracciato soprattutto nelle due curve finali e così abbiamo nuovamente assistito a una raffica di tempi cancellati che hanno farsato l'esito delle qualifiche.
RECORD DI VIOLAZIONI Nei 60 minuti delle qualifiche disputate venerdì, sono stati addirittura 47 i tempi cancellati. La vittima più illustre è Sergio Perez che si è visto togliere tutti i tempi realizzati nella Q2, rimanendo così escluso per la quarta volta consecutiva dalla Q3. Non va meglio nelle altre categorie di contorno. Sophia Floersch, protagonista nella F3, ha raccontato: ''Il mio compagno di squadra ha subìto 22 violazioni dei track limits durante le prove libere. Penso ce ne siano state un totale di 240 tra i nostri 30 piloti. È il caos completo''.
''SEMBRIAMO IDIOTI'' Ovviamente la raffica di tempi cancellati ha fatto infuriare i piloti. Dall'abitacolo delle attuali monoposto la visibilità è molto ridotta e per i protagonisti del mondiale è praticamente impossibile capire se si è rimasti con almeno una porzione di gomma all'interno della striscia bianca. Max Verstappen ha spiegato che la questione fa sembrare i piloti ''degli idioti'', mentre il povero Perez si è limitato a un laconico ''il sistema è sbagliato''.
RITARDI COLPEVOLI Il problema non è solo nella difficoltà di rispettare i limiti della pista. Nonostante le violazioni siano segnalate da dei sensori, le cancellazioni decise dalla FIA sono sempre arrivate con un certo ritardo, condizionando il lavoro dei team. Fred Vasseur, team principal della Ferrari, ha spiegato: ''Il rammarico è per il ritardo tra la violazione e la decisione. Abbiamo mandato in pista Sainz e bruciato un treno di gomme perché non eravamo sicuri del giro precedente. Ma è così: se mettiamo la ghiaia ce ne lamentiamo, se installiamo delle barriere ci lamenteremo per questo. Non credo ci sia una soluzione buona''.
URGE UNA SOLUZIONE La questione tocca da vicino la Red Bull, proprietaria del circuito che sorge a Spielberg. Il problema nasce in particolare dalla concomitanza con il GP Austria di MotoGP, categoria che ha particolari richieste per quanto riguarda la presenza o meno della ghiaia all'esterno delle curve. Helmut Marko ritiene che la F1 non possa piegarsi alle necessità delle altre categorie: ''Non dipende da noi, ma stiamo facendo tutto il possibile per risolvere il problema. Secondo me, una trappola di ghiaia sarebbe la soluzione migliore. Abbiamo bisogno di trovare una soluzione, dobbiamo fare qualcosa al riguardo. O metti una trappola di ghiaia o alzi i cordoli. Perché l'intera atmosfera è rovinata in questo modo. La F1 ha la priorità. Dobbiamo trovare un buon compromesso, perché così è una farsa''.