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La Red Bull era tra i tre team pronti a correre il GP Australia, nonostante l'emergenza coronavirus
AVANTI NONOSTANTE TUTTO Nonostante una situazione allarmante a livello mondiale per quella che è stata definita dall'OMS una pandemia, e a livello locale per il caso di coronavirus registrato in un meccanico della McLaren, alcuni team avrebbero voluto che il weekend del GP Australia proseguisse regolarmente. Uno di questi è la Red Bull, che ha confermato pubblicamente la propria volontà di correre.
L'OPINIONE RED BULL A spiegare il punto di vista del team austriaco è stato il team principal, Chris Horner: ''L'autorità sanitaria locale aveva dato il permesso di continuare l'evento, così come la FIA. La maggior parte era a favore della corsa e sarebbe stato fatto un ulteriore screening di prova. Le squadre hanno cambiato posizione dopo il meeting e successivamente il promoter non ha avuto altra scelta che annullare l'evento''. Secondo indiscrezioni, inizialmente anche la Mercedes avrebbe voluto gareggiare, prima di ricevere indicazioni opposte dal quartier generale di Stoccarda.
F1 2020: Toto Wolff (Mercedes) e Chris Horner (Red Bull) a colloquio a Melbourne
LA CRITICA DI MARKO Anche Helmut Marko, autore nei giorni scorsi di dichiarazioni superficiali sui rischi legati al coronavirus, ha confermato la volontà della Red Bull di gareggiare: ''Eravamo pronti a correre. Anche altri lo erano, ma non avrebbero avuto un motore'' ha dichiarato, riferendosi forse ai team motorizzati Ferrari. L'austriaco ha poi aggiunto: ''Alcune persone hanno cambiato idea diverse volte. C'era un caso di coronavirus nel paddock ma, dato che eravamo tutti lì, avremmo potuto iniziare le libere, eseguire ulteriori test e poi prendere una decisione finale''. Gli altri due team rimasti a favore della corsa sono stati l'Alpha Tauri e la Racing Point.