JEDDAH, SECONDA TAPPA Dopo aver visto la bellissima sfida tra il ferrarista Charles Leclerc e il campione del mondo della Red Bull, Max Verstappen, a Sakhir, è ora tempo di tornare a Jeddah, dove sul finire di stagione lo scorso anno è andato in scena uno dei GP più appassionanti, con lo scontro al vertice tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Con le auto 2022, più pesanti e ingombranti, il lavoro dei costruttori è stato ingente. Tra questi Brembo - l'azienda italiana che fornisce gli impianti frenanti a quasi tutta la griglia, che ha dovuto riprogettare tutti i sistemi frenanti e che può guidarci meglio di chiunque altro alla scoperta del tracciato di Jeddah! Di seguito troverete la carta d'identità della pista, i dati delle frenate principali e un focus video sulla frenata più severa del Jeddah Corniche Circuit. Buona lettura!
I SEGRETI DEL CIRCUITO DI JEDDAH
- La carta d'identità della pista
- Tutte le frenate
- Le pinze dei freni Brembo
- I dati sulle frenate
- La frenata più impegnativa
La carta d'identità della pista
Per il secondo anno di fila la Formula 1 gareggia in Arabia Saudita ad una trentina di chilometri dalla storica città di Jeddah. Secondo i tecnici Brembo il Jeddah Corniche Circuit rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4. Privo di curve a 90 gradi, questo tracciato ha conquistato l’anno scorso il titolo di più lungo e veloce circuito cittadino nella storia del Mondiale: la media oraria sul giro della pole position è stata di poco inferiore ai 254 km/h. Anche quest’anno la gara si disputerà in notturna, con il via alle ore 20 locali. Una variabile ulteriore, oltre alla vicinanza dei muretti che obbliga i piloti alla massima precisione in frenata..
- Categoria di frenata: Hard (4 su 5)
- Tempo speso in frenata: 11%
- Lunghezza circuito 6.174 metri
- Numero di giri: 50
- Numero di frenate: 7
- Le tre curve più impegnative: curva 27, curva 1 e curva 13.
Tutte le frenate
Le nuove pinze dei freni Brembo
L’incremento del diametro dei cerchi, da 13 a 18 pollici, delle nuove monoposto di Formula 1 ha prodotto un aumento del diametro dei dischi freno. La maggiore forza frenante richiesta si è a sua volta tradotta nella crescita delle misure delle pinze freno Brembo in lega d’alluminio ricavate dal pieno e nichelate. In media le dimensioni delle pinze sono aumentate del 10 per cento, sia per l’anteriore che per il posteriore. Un’inversione di tendenza rispetto alle ultime stagioni. Inoltre quest’anno tutti i team utilizzano le pinze a 6 pistoni, anche al posteriore: scompaiono così le pinze posteriori a 4 pistoni che erano scelte da chi privilegiava la leggerezza.
Anche per le vetture di serie le dimensioni delle pinze e la loro idraulica – leggasi numero dei pistoni – sono legate alle caratteristiche del veicolo che vanno ad equipaggiare. Progettate per chi desidera il massimo dalla propria automobile, le pinze Brembo della famiglia B-M hanno caratteristiche tecniche simili a quelle delle pinze racing ricavate dal pieno. Lavorate da un grezzo di alluminio fuso con un processo di fusione con tecnologia 4D e con le canalizzazioni del fluido interne, queste pinze garantiscono una eccezionale rigidità e deformazione.
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I dati sulle frenate
Soltanto in poco più di un quarto delle curve del Jeddah Corniche Circuit i piloti di Formula 1 utilizzano i freni: le 7 frenate sono distribuite lungo il tracciato con l’eccezione dell’ultima prima del traguardo e della prima, le sole in curve consecutive. Due di queste sono peraltro inferiori al secondo e anche per questa ragione in un giro i piloti impiegano i freni per circa 10,3 secondi, equivalenti all’11 per cento della gara. Sia il valore assoluto che la percentuale sono piuttosto bassi per gli standard della Formula 1 attuale, come dimostra il dato del GP Bahrain, disputato la settimana scorsa: complessivi 16 secondi e mezzo di frenate al giro malgrado una pista più corta di 700 metri. Tuttavia in 6 delle 7 frenate del GP Arabia Saudita la decelerazione non è inferiore ai 4 g.
La frenata più impegnativa
Delle 7 frenate del GP Arabia Saudita 2 sono considerate altamente impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e le 2 restanti sono light. La più dura per l’impianto frenante è l’ultima curva perché le monoposto vi arrivano dopo aver frenato per l’ultima volta alla curva 22. Alla staccata della curva 27 le auto toccano i 316 km/h prima di utilizzare i freni per 2,8 secondi necessari a scendere a 105 km/h. Nel frattempo percorrono 138 metri con i piloti soggetti a 4,4 g di decelerazione.
In copertina il video dedicato alla frenata più impegnativa del circuito