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Formula 1 2022

Come frena una F1 a Yas Marina? I segreti del GP Abu Dhabi con Brembo


Avatar di Simone Valtieri, il 15/11/22

1 anno fa - Tutti i segreti della pista di Yas Marina per la F1 svelati da Brembo

GP Abu Dhabi 2022, i segreti di Yas Marina con Brembo

È ora di conoscere i segreti della pista di Yas Marina di Abu Dhabi! Scopriamo come si guida (e si frena!) nell'emirato grazie ai dati Brembo
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MESSICO, VENTIDUESIMA TAPPA Sta per calare il sipario sulla stagione di Formula 1 2022. Lo scorso anno il Gran Premio di Abu Dhabi fu in assoluto il più entusiasmante dell'anno, quest'anno la posta in palio sarà inferiore, ma i presupposti per una gara spettacolare - soprattutto dopo il bellissimo GP del Brasile - ci sono tutti: si giocano il secondo posto nel mondiale costruttori Ferrari e Mercedes e in quello piloti Leclerc e Perez. Per arrivare preparati vi suggeriamo di ripassare come si affronta la pista di Yas Marina, leggendo con attenzione i dati che Brembo - l'azienda italiana che fornisce gli impianti frenanti a quasi tutta la griglia, rilascia per capire come si guida (e si frena!) sul movimentato tracciato di Abu Dhabi. Di seguito troverete la carta d'identità, i dati delle frenate principali e un focus video sulla frenata più severa del circuito, buona lettura!

I SEGRETI DI YAS MARINA

La carta d'identità della pista

Per la nona volta consecutiva il Mondiale di Formula 1 si conclude negli Emirati Arabi. L’anno scorso il Yas Marina Circuit cambiò conformazione, perdendo 5 curve rispetto alla versione precedente, e ciò unito alla minor lunghezza del tracciato permise un crollo dei tempi sul giro in qualifica di 12 secondi. Secondo i tecnici Brembo il Yas Marina Circuit rientra nella categoria dei circuiti più impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, principalmente per la difficoltà di smaltimento termico sia nel secondo che nell’ultimo terzo della pista di Abu Dhabi. ​

  • Categoria di frenata: Hard (4 su 5)
  • Tempo speso in frenata: 13%
  • Lunghezza circuito 5.281 metri
  • Numero di giri: 58
  • Numero di frenate: 6
  • Le tre curve più impegnative: curva 6, curva 5 e curva 1.

Tutte le frenate

Il carbonio Brembo non fonde a 3.000° C

In Formula 1 i dischi in carbonio si utilizzano dagli anni Ottanta e in seguito si sono diffusi anche nelle altre competizioni motoristiche. Nessun altro elemento offre, infatti, quella combinazione di leggerezza, elevata conducibilità termica e assenza di dilatazioni anche ai 1.000°C a cui arrivano i dischi Brembo di F.1. La densità del carbonio è di 1,7 grammi al centimetro cubo, a differenza dei 7,8 grammi dell’acciaio e dei 7,3 grammi della ghisa grigia. Il suo coefficiente di espansione termica è un quindicesimo dell’acciaio e un undicesimo della ghisa. Il punto di fusione del carbonio è superiore ai 3.000°C a fronte dei 1.200°C della ghisa e dei 1.800°C dell’acciaio

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Dischi carbo-ceramici BremboDischi carbo-ceramici Brembo

I dischi Brembo per le auto stradali

I dischi in carbonio risultano inadeguati all’utilizzo su strada perché l’impianto frenante non raggiunge le temperature minime di esercizio di cui ha bisogno questo materiale, ma anche per l’elevato consumo non compatibile con l’uso quotidiano. Diversi dei loro benefici sono offerti dai dischi in carbonio-ceramico di cui Brembo, attraverso Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes, una joint venture con SGL Group, è il principale produttore mondiale. In media i dischi in carbonio-ceramico consentono un risparmio di peso di 5-6 kg rispetto a un disco tradizionale in ghisa. Inoltre la loro durata può arrivare, a seconda del tipo di guida, ad essere addirittura pari alla vita della vettura su cui sono montati. Ma soprattutto il carbonio ceramico assicura una riduzione di circa 3 metri dello spazio di frenata da 100 km/h a 0 km/h rispetto a un disco tradizionale. 

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Scopri tutti i benefici dei dischi in carbonio-ceramico. ​

I dati sulle frenate

Al Yas Marina Circuit le monoposto F1 utilizzano i freni 6 volte al giro, ma solo in occasione delle curve 5 e 6 sono necessari per due staccate consecutive. Ogni giro i piloti impiegano i freni per circa 10,7 secondi, equivalenti al 13 per cento della durata della gara. In 5 delle 6 frenate l’impianto è in funzione per più di un secondo ma meno di due. In tutte le frenate la decelerazione è di almeno 4,5 g con punte superiori ai 5 g in metà di esse, compresa la curva 5: per perdere 180 km/h i piloti esercitano un carico di 168 kg sul pedale del freno e subiscono 5,3 g di decelerazione. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul freno di quasi 54 tonnellate.

La frenata più impegnativa

Delle 6 frenate del GP Abu Dhabi 4 sono considerate altamente impegnative per i freni e le altre 2 sono di media difficoltà. Preceduta da un rettilineo di quasi 1,2 km, la frenata più dura è quella alla curva 6: le monoposto vi arrivano a 322 km/h e rallentano per 2,63 secondi fino a scendere a 74 km/h. Ci riescono in 120 metri grazie ad una decelerazione di 5,4 g.

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​In copertina il video dedicato alla frenata più impegnativa.


Pubblicato da Simone Valtieri, 15/11/2022
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