Il lunghissimo silenzio seguito alla grande delusione per l’esito finale dell’ultimo Gran Premio di Abu Dhabi, aveva fatto pensare a una possibile clamorosa decisione di chiudere in anticipo la carriera in Formula 1. Lewis Hamilton ha poi sciolto la riserva e confermato di voler continuare, mostrando anche in questo 2022 piuttosto difficile per la sua Mercedes, di avere ancora la stoffa del campionissimo. Metabolizzare la serataccia di Yas Marina e quell’ottavo titolo mondiale perso all’ultimo metro per mano di Max Verstappen non è stato semplicissimo. Ma ha in qualche modo spinto il sette volte iridato ad allungare la sua permanenza nel paddock dei GP.
F1 GP Abu Dhabi 2021, Yas Marina: il sorpasso decisivo di Verstappen (Red Bull) su Hamilton (Mercedes)
“MOLTO LAVORO DA FARE” In un’intervista concessa al magazine statunitense Racer, Hamilton ha infatti affermato che, al contrario delle impressioni iniziali, la delusione di Abu Dhabi 2021 ha accresciuto la fame di vittorie. E allungato la vita sportiva del 37enne britannico: “Credo che, se avessi vinto lo scorso anno e anche nel 2022, adesso il mio modo di affrontare la vita sarebbe su un binario diverso. Mi piace il fatto che aver attraversato una fase molto complicata mi abbia incoraggiato a restare in F1 ancora più a lungo. Mi sento in ancora molto forma e sto trovando il modo di stare ancora meglio fisicamente. Certo, la sfida psicologica è molto dura, ma è normale che sia così per gli atleti che si trovano sempre al limite. Tuttavia, mi piace pensare di meritare ancora il mio posto qui e che c’è ancora molto lavoro da fare”.
F1 GP Italia 2022, Monza: Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1) in azione
IL FUTURO NON SPAVENTA “A essere onesti – ha proseguito Hamilton – se l’attività di tutti i giorni fosse facile, non sarebbe più una sfida. Mi piace invece l’idea di lavorare a stretto contatto con i ragazzi del team, spingerli a fare meglio ed essere a mia volta spinto da loro a migliorare sempre più. Sappiamo che quest’anno non abbiamo fatto bene i compiti a casa, ma questo non significa che non potremo farlo in futuro. È già successo in passato e tutti sappiamo come potrebbero essere le cose. Ci piacerebbe essere nella lotta per la vittoria e che tutte le auto fossero più vicine, magari entro un decimo. Ma non è così che funziona il nostro sport, quindi non mi preoccupo troppo visto che non è una cosa che al momento posso controllare. Mi sto giusto concentrando su quello che posso fare, provando a svolgere al meglio il mio lavoro. Quando danneggio un’auto, ad esempio, so che porto via dei soldi dal limite del budget e penso ‘Oh mio Dio, non devo farlo!’. Speriamo che, quando torneremo in pista a febbraio del prossimo anno, la macchina toccherà l’asfalto e si comporti come vogliamo”.