FUORI HONDA Non sarà forse un fulmine a ciel sereno, ma poco ci manca: la Honda ha comunicato ufficialmente il suo addio alla Formula 1 al termine della stagione 2021, lasciando senza una power unit la Red Bull Racing e l’AlphaTauri. Una notizia che giunge al termine di una lunga serie di speculazioni sulla volontà del costruttore nipponico di abbandonare la massima serie dopo un percorso molto complesso, culminato con la rottura della partnership con la McLaren, con il mancato accordo con la Sauber e infine con l’accordo con i due team “energetici” con i quali era cominciata una lenta ma costante e incoraggiante crescita.
F1 GP Giappone 2015, Suzuka: Fernando Alonso (McLaren-Honda)
DAL GP2 ENGINE ALLE VITTORIE Chi ha dimenticato l’ormai celebre “GP2 Engine” urlato via radio da Fernando Alonso nel Gran Premio del Giappone del 2015, quando la McLaren del campione asturiano veniva sorpassata sui rettilinei di Suzuka senza possibilità di rispondere agli attacchi dei rivali di fondo classifica? Un boccone durissimo da mandare giù per i tecnici della Honda, umiliati in mondovisione proprio nella gara di casa. Di acqua sotto i ponti da quel terribile 2015 ne è passata tantissima, la power unit giapponese è migliorata e, in partnership con Toro Rosso prima e Red Bull poi, sono anche fioccate le soddisfazioni. Dal primo podio in Australia 2019 alla prima vittoria nel GP d’Austria dello stesso anno, entrambe firmate da Max Verstappen, per arrivare al trionfo a Monza, il Tempio della velocità che più di tutti esalta le doti del propulsore, ottenuto dall’AlphaTauri di Pierre Gasly qualche settimana fa.
F1 GP Italia 2020, Monza: l'arrivo della gara con Gasly (Williams) trionfante davanti a Sainz (McLaren)
E ORA? Nonostante l’indubbia crescita delle ultime stagioni, alla fine Honda ha ceduto alla necessità di riorganizzare le risorse in seguito alla crisi da coronavirus, imboccando così la strada del drastico addio alla Formula 1. I giapponesi resteranno comunque fino al termine della prossima stagione, abbandonando la categoria proprio alla vigilia dell’ingresso del nuovo rivoluzionario regolamento tecnico previsto per il 2022 (che riguarderà però principalmente telai e aerodinamica piuttosto che i motori). Un’uscita di scena che arriva dopo 5 vittorie e 15 podi e che, pur se meno clamorosa della decisione di abbandonare la F1 a fine 2008 con la cessione per 1 euro della struttura di Brackley – che un paio di anni dopo sarebbe diventata il quartier generale dei successi Mercedes – a Ross Brawn, che avrebbe poi vinto i mondiali piloti e costruttori 2009 con la sua BrawnGP, pone dei grossi dubbi sull’imminente futuro, specie per quanto riguarda Red Bull e AlphaTauri. I due team di Dietrich Mateschitz, a meno di nuovi clamorosi ingressi nella massima serie, dovranno scegliere quindi tra le motorizzazioni rivali Mercedes e Ferrari, o di tornare alla Renault dopo la rottura polemica di fine 2018.
F1 GP Russia 2020, Sochi: Christian Horner (Red Bull Racing)
HORNER RASSICURA Dal canto suo, il team principal della Red Bull Racing, Christian Horner, avrà tempo a sufficienza per scegliere il motorista con cui proseguire l’esperienza delle “lattine” nel circus. “Come squadra – si legge nel comunicato ufficiale della scuderia di Milton Keynes – capiamo quanto sia stato difficile per Honda prendere la decisione di lasciare la F1 e ne comprendiamo le ragioni. La loro scelta ci porta dinanzi a una grande sfida, ma ci è già capitato in passato e siamo ben preparati per reagire positivamente. Siamo dispiaciuti di non poter continuare questa partnership che ci ha reso orgogliosi, ma restiamo concentrati sul finale della stagione 2020 e sul 2021, in cui continueremo a lottare per le vittorie e per il titolo mondiale. Per il resto, siamo firmatari del Patto della Concordia e restiamo impegnati a lungo termine nel futuro di questo sport. Ci prenderemo il tempo necessario per valutare la soluzione più competitiva per il 2022 e le stagioni a seguire”.