Chase Carey, numero 1 di Liberty Media, ha dichiarato che è in previsione la sostituzione di alcuni GP esistenti i cui accordi sono "poco interessanti" per la FOM
CHASE COME BERNIE? Un tempo era Bernie Ecclestone a minacciare con pretese economiche sempre più insostenibili per gli organizzatori, il futuro di gare storiche per la Formula 1, come Silverstone e Monza. Oggi, dopo essersi issato nei primi tempi a paladino della tradizione, anche Chase Carey, numero 1 di quella Liberty Media che da oltre due anni detiene i diritti della Formula 1, non nasconde che gli accordi con alcune sedi storiche sono di difficile rinnovo.
LEWIS E IL VIETNAM E così proprio nella settimana in cui il cinque volte campione del mondo Lewis Hamilton, aveva criticato l'ingresso in calendario del Gran Premio del Vietnam per il 2020, spingendo invece sulle tante storiche piste europee attualmente in disuso, il boss Chase Carey svela i piani della FOM (Formula One Menagement). Spazio dunque a nuove sedi, come Olanda (in questo caso, però, la pista di Zandvoort è ben vista dai piloti), Argentina e una seconda gara negli USA (Miami), e a rischio scomparsa diventano tutti quei GP che nel recente passato hanno faticato a stiipulare accordi, dunque Silverstone, Interlagos e, ahinoi, Monza.
"ACCORDI POCO INTERESSANTI" Questo è quanto emerso dalle parole pronunciate da Carey all'Annual General Meeting di Liberty Media: "Ci aspettiamo di espandere il calendario della Formula 1 oltre le 21 gare attuali. Non di molto, ma siamo rimasti entusiasti da quante nuove sedi abbiano espresso interesse nell'ospitare un Gran Premio. Prevediamo dunque di sostituire alcune gare esistenti delle quali abbiamo ereditato accordi poco interessanti, con nuovi eventi o accordi che siano migliori."
ICONE A RISCHIO La situazione di Silverstone e Monza è la più delicata. Nonostante l'enorme afflusso di pubblico che ogni anno interessa i due eventi - al Gran Premio d'Italia sono stati staccati 183 mila biglietti quest'anno - i conti sono in rosso per entrambi gli appuntamenti, e non di poco. Se dopo il 2019, data comune di scadenza dei rispettivi accordi tra gli organizzatori e la FOM, non si troverà una soluzione, le due gare iconiche rischiano di sparire già dalla stagione successiva.
NIENTE SAMBA A loro si aggiunge Interlagos, dove sarebbe un vero peccato perdere quello che è costantemente uno dei più spettacolari GP dell'anno, ma l'appuntamento paulista ha un rapporto costi-benefici non facilmente sostenibile per gli organizzatori, il cui accordo con la Formula 1 scade nel 2020. Insomma, non resta che attendere nuovi sviluppi, ma la sensazione è che il futuro per le gare tradizionali del mondiale sia tutt'altro che semplice.