Il tre volte iridato Niki Lauda ha concesso la sua prima intervista dopo il trapianto di polmone dello scorso agosto, rivelando aspetti sconvolgenti
LA TERZA VITA Niki Lauda sta tornando, sarà la sua terza vita, dopo una prima che ha vissuto sui primi successi in Formula 1, e una seconda, iniziata dopo il tragico schianto del Nurburgring del 1976. Ma questo 2018 è stato un anno ancor più duro, con la malattia e il conseguente trapianto di polmoni. A dirlo lo stesso Niki che ha concesso un'intervista alla Gazzetta dello Sport, la prima dopo l'intervento di agosto.
CONVALESCENZA AL CALDO Il tre volte campione del mondo austriaco si trova attualmente nella sua casa di Ibiza, dove sta conducendo la sua riabilitazione seguito da due "coach" che lo controllano 24 ore su 24. Dopo l'operazione avevamo comunque avuto sue notizie, e ad Abu Dhabi, in occasione dell'ultimo GP stagionale di Formula 1, era arrivato anche un videomessaggio a rassicurare gli appassionati sul suo stato di salute. Con le parole pubblicate questa mattina sulla rosea, però, abbiamo un quadro ben più chiaro di quanto avvenuto.
TEMPI LUGHI "È stato peggio del Nurburgring. Quando ebbi l'incidente in Germania fu questione di un mese o poco più" - ha spiegato Lauda - "Si, avevo ustioni, ma ne uscii in fretta. Adesso è stata davvero lunga, ma sono ancora qui. Non ho perso neanche un GP durante la riabilitazione, ho telefonato ai box durante il fine settimana ed è stato come essere lì, ho scoperto tanta gente preocuppata per me che mi ha dato tanto calore. Paura? No, sapevo che ero in buone mani e mi sono sempre affidato ai miei medici. Sono stato in ospedale fino a due giorni fa, in un mese dovrei essere pienamente in forma pronto a ricominciare la mia vita in giro per i paddock."
LETTERA INASPETTATA Lauda ha ricevuto tantissimi attestati di affetto in questi mesi, tra i più apprezzati quello di Vettel: "Una delle cose che più mi hanno fatto piacere è stata la lettera che mi ha inviato Sebastian Vettel scritta di suo pugno, piena di belle parole e considerazioni affettuosi. Non me l'aspettavo, di solito i piloti non fanno queste cose, guidano e basta. Ma lui è una bella persona. Ha avuto momenti difficili e di sconforto, è vero, ma sarebbe assurdo metterlo in discussione. Si riprenderà, un campione non dimentica come si guida." L'ultimo pensiero è per il suo di campione, Lewis Hamilton: "È stato eccezionale, ha vinto il mondiale più difficile perché spesso la Ferrari è stata migliore di noi, ma lui non ha commesso un solo errore."