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Tra le vetture più attese nella giornata d'apertura dei test invernali in Bahrain c'era ovviamente la Ferrari SF-23, già vista brevemente all'opera in pista nella spettacolare presentazione tenutasi sul circuito di Fiorano il giorno di San Valentino. La vettura del Cavallino Rampante ha fatto parlare molto di sé fin da subito, accompagnando a buoni - ma non eccezionali - riscontri cronometrici qualche comportamento non proprio ideale.
IL MUSO AMMACCATO Una delle sorprese principali si è avuta nel corso dei primi giri lanciati effettuati da parte di Carlos Sainz (il quale al pomeriggio ha poi ceduto il volante a Charles Leclerc), una volta smontati i vistosi rastrelli utilizzati inizialmente per misurare i flussi aerodinamici. Sul muso della SF-23, nel momento in cui veniva raggiunta un'elevata velocità sul rettilineo del traguardo, è comparsa un'ammaccatura provocata dal carbonio che rientrava sotto la spinta dell'aria (video qui sotto). La stessa parte di carrozzeria è poi tornata alla sua forma naturale una volta che lo spagnolo ha iniziato la fase di frenata. L'effetto non era però voluto, come ha testimoniato anche l'espressione perplessa del team principal Frederic Vasseur: la Ferrari ha poi spiegato che ciò era probabilmente dovuto al cedimento dei supporti interni presenti in quella parte, tanto che sostituito quel musetto il fenomeno non si è più presentato.
Meet Ferrari's new dimple 🤝#F1#F1Testingpic.twitter.com/d23sfUdtk6
— Formula 1 (@F1) February 23, 2023
LA VELOCITA' DI PUNTA Tale episodio ha spostato poi l'attenzione sulla velocità di punta della SF-23, uno degli aspetti da migliorare rispetto al 2022 quando il gap dalla Red Bull in molti circuiti era davvero notevole. Sainz nel corso della mattina ha girato molto utilizzando un'ala posteriore a medio carico, progettata proprio per migliorare la top speed. Sul rettilineo principale, lo spagnolo ha raggiunto una punta massima di 325 km/h, secondo miglior risultato alle spalle proprio della RB19 di Max Verstappen, arrivata fino a 326 km/h. Altre monoposto, tra cui la Haas dotata della power unit di Maranello, si sono spinte fino a 322 km/h. Sainz ha chiuso la mattinata con il secondo tempo, staccato di 4 decimi dalla prestazione del campione del mondo in carica.
IL BOUNCING Un altro aspetto fondamentale legato alle alte velocità è quello dei sobbalzi della monoposto. Dopo gli evidenti casi di porpoising della passata stagione, di cui anche la Ferrari era vittima, quest'anno il regolamento è stato modificato aumentando l'altezza del fondo delle vetture di 15 mm e intervenendo anche sull'altezza della gola del diffusore. Il porpoising in generale è molto diminuito, ma la SF-23 è apparsa essere ancora la monoposto vittima dei sobbalzi più evidenti, in questo caso classificabili più come bouncing. Secondo l'ex pilota Anthony Davidson, il team di Maranello potrebbe aver deliberatamente cercato di capire quanto può abbassare la vettura prima che questo fenomeno si presenti in maniera massiccia.
F1 Testing 2023: Charles Leclerc (Ferrari)
IL PARERE DI VASSEUR Riguardo al comportamento della SF-23, Vasseur ha spiegato che la maggior parte dei sobbalzi sono legati alle caratteristiche del circuito di Sakhir: ''Non è affatto come un anno fa con la macchina che rimbalzava come un canguro. Oggi abbiamo una parte della pista, prima di curva 1 e di curva 12, che è un po' più accidentata rispetto a prima, ma è un problema diverso''. Pensiero analogo da parte di Toto Wolff, team principal di quella Mercedes che più di tutti lo scorso anno soffriva di eccessivi rimbalzi: ''Non ci sono rimbalzi, il che è una buona notizia, a parte quel grosso dosso alla fine del rettilineo (curva 1, ndr). Abbiamo poi rilevato un po' di movimento alla curva 12, neanche lontanamente vicino al grado che abbiamo avuto l'anno scorso, e questo non limita le prestazioni''.