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Niente da fare per la Ferrari: il ricorso in appello contro la penalità subita da Carlos Sainz a Melbourne è stato infatti respinto dai commissari della Federazione, che hanno ritenuto non rilevanti le “nuove prove” presentate dai rappresentanti del Cavallino. Lo spagnolo era stato sanzionato dopo la terza e ultima partenza del GP Australia per aver tamponato e mandato in testacoda Fernando Alonso, anche se poi gli effetti di quell’incidente erano stati cancellati dalla successiva bandiera rossa, con cui i commissari avevano di fatto ripristinato la classifica precedente al caos di curva-1. Maranello aveva dunqueannunciato di volersi appellare al diritto di revisione, un procedimento che consente di invertire una sentenza del collegio degli steward, solo se però si riescono a produrre nuovi elementi di prova non disponibili nel momento in cui i commissari avevano preso la loro prima decisione.
F1 2023, GP Australia: l'incidente alla ripartenza
RICORSO RESPINTO La domanda della Ferrari è stata discussa in videoconferenza, alla presenza di tutti e quattro i giudici Fia che avevano deciso di penalizzare Sainz con cinque secondi da aggiungersi al tempo finale di gara, facendo scivolare il pilota del Cavallino dalla quarta alla dodicesima posizione. La discussione non è stata incentrata sul fatto che gli effetti del contatto con Alonso sono stati cancellati dalla successiva bandiera rossa, ma sull’errore del pilota che, secondo la rossa, non doveva essere penalizzato per la manovra. Il ricorso non è però stato respinto nel merito con un dibattito sull’incidente, ma è stato ritenuto non ammissibile perché la Fia ha valutato come non sufficienti le “nuove prove” presentate dalla Ferrari.
F1 2023, GP Australia: Carlos Sainz (Ferrari)
NUOVE PROVE Tre sono stati gli elementi presentati dai rappresentanti del Cavallino per ottenere l’ammissibilità del ricorso: la telemetria di Sainz, la testimonianza dello stesso Sainz che ha spiegato come la pista fosse molto scivolosa con condizioni di scarsa visibilità visto il sole molto basso, e le testimonianze di altri piloti (tra cui lo stesso Alonso) che confermavano le indicazioni di Sainz sulle insidie dell’asfalto nel momento della terza partenza del GP. Tutte motivazioni lecite ma non sufficienti per considerare ammissibile la revisione della penalità, con i commissari Fia – capitanati dall’ex pilota Enrique Bernoldi – che hanno risposto come le difficili condizioni della pista dovessero essere tenute in considerazione da Sainz nell’approcciarsi alla prima curva. Lo spagnolo, si legge nella nota della Federazione, ha invece tardato la frenata per difendersi da Gasly accettando il rischio di finire coinvolto in un incidente.
Statement from Scuderia Ferrari ⬇️ pic.twitter.com/LFEgGZkzRB
— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) April 18, 2023
LA REPLICA FERRARI La Ferrari ha infine affidato ai propri canali social una replica ufficiale alla decisione dei commissari: “Siamo ovviamente dispiaciuti perché credevamo di aver presentato sufficienti nuovi elementi per riesaminare la decisione, specie considerando le condizioni molto particolari e i tanti incidenti che si sono visti nell’ultima ripartenza. In ogni caso, rispettiamo la scelta della Fia. Adesso il nostro obiettivo sarà quello di continuare una discussione più ampia con la Federazione ma anche con la F1 e tutti gli altri team con lo scopo di migliorare ulteriormente il controllo del nostro sport e assicurarci che permanga il più alto livello di correttezza e costanza delle decisioni che la competizione merita”.