Il tedesco (ricordato dai tifosi per l'amaro epilogo del Gp del Brasile 2008) non ha mandato giù il comunicato Fia sul motore Ferrari
TIMO E LA FERRARI Vi ricordate di Timo Glock? Per i tifosi della Ferrari più appassionati e con almeno una decina (abbondante) di anni di onorato “servizio” sarà impossibile dimenticarlo. Protagonista di incubi ricorrenti per i fan di Maranello, il pilota tedesco è stato a lungo al centro delle polemiche per un clamoroso sorpasso subito che costò alla Rossa un titolo mondiale. Per tutti gli altri, basterà tornare con la mente all’ormai lontano 2008, a quel pirotecnico Gp del Brasile che stava per incoronare campione il ferrarista Felipe Massa prima che, all’ultima curva, Lewis Hamilton riuscisse a compiere il sorpasso decisivo per la matematica certezza di conquistare l’iride. Al volante della Toyota sorpassata come da ferma, con gomme d’asciutto su pista via via sempre più bagnata, c’era proprio lui, Timo. In Formula 1 fino al 2012, con alterne fortune (la miglior stagione il 2009, con addirittura due podi in cascina) il tedesco si è poi rivelato un buon mestierante della guida, riciclandosi da pilota ufficiale Bmw nel Dtm e in altre competizioni GT.
F1 2008, Timo Glock e Lewis Hamilton negli ultimi drammatici giri del Gp del Brasile
“FERRARIGATE” Pilota sì, ma non solo. Glock negli ultimi anni è spesso stato presente al seguito del circus come opinionista per la tv tedesca RTL. E, intervistato dal webmagazine ran.de, il quasi trentottenne ha speso parole molto critiche all’indirizzo della Ferrari e della Federazione Internazionale dell’Automobile per l’accordo “segreto” –se vi siete persi le puntate precedenti cliccate qui la nostra video-sintesi– sulla power unit del Cavallino: “Il fatto che la Ferrari potesse barare era già stato ipotizzato lo scorso anno. Gli altri team hanno chiesto alla Fia di verificare la power unit e improvvisamente la SF90 ha rallentato. Max Verstappen ha pubblicamente accusato di frode il team italiano e nell’ultima gara di Abu Dhabi ci sono anche state tensioni riguardanti la benzina in eccesso sulla macchina di Leclerc. Dal punto di vista della Federazione, sicuramente è sfortunato che le indagini siano durate così a lungo e che i risultati siano stati resi noti così a ridosso dell’inizio della nuova stagione. Ma forse era anche voluto…”.
F1 2019: meccanici al lavoro sulla power-unit Ferrari
SQUALIFICA “A mio parere – ha poi proseguito Glock, rincarando la dose sulla Ferrari – non è una cosa positiva.Chiunque non gioca seguendo le regole, in uno sport o in una competizione, manipolando volutamente i risultati, dovrebbe essere squalificato. Non ci sono altre alternative. Binotto? La Ferrari dovrebbe reagire e mandare via la persona che si è resa responsabile dell’accaduto perché sapeva esattamente cosa stavano facendo sulla power unit e dovrebbe subirne le conseguenze. Quanto a Vettel invece… Immagino che questa sia una ragione per andarsene. Dove? Forse alla McLaren, con Andreas Seidl (il nuovo team principal, protagonista dei successi di Porsche nel Wec negli anni scorsi, ndr) stanno risalendo la china. E immagino che avrebbe piacere a poter contare su un esperto pilota tedesco all’interno del team”.