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TRE PASSI INDIETRO Lo scorso anno Charles Leclerc scattò dalla prima fila del Gran Premio d'Austria a Spielberg dopo aver conquistato la pole position al sabato con il nuovo record della pista in 1'03''003, tempo oggi ritoccato da entrambi i piloti della Mercedes. Quella prestazione, se ripetuta questo pomeriggio, gli avrebbe garantito agevolmente un posto in seconda fila, a meno di un decimo dalle Frecce d'argento - pardon - nere, e invece è arrivato un misero 1'03''9, nove decimi più lento. Non solo: nel 2018 Sebastian Vettel fu terzo in qualifica in 1'03''4, mentre oggi è stato mestamente eliminato in Q2 con un tempo più alto di circa 8 decimi. Bisogna risalire al 2017 per trovare una Ferrari così ''lenta'' sul Red Bull Ring, quando Seb fu brillante secondo alle spalle di Hamilton, realizzando un crono paragonabile a quello che oggi gli è valso l'11° posto, ma in un contesto totalmente diverso. Cos'è successo?
NATA SBAGLIATA Di sicuro oggi sappiamo che non c'era alcuna pretattica dietro alle frasi estremamente caute che Mattia Binotto & Co. hanno ripetuto per mesi, ossia da quando per la prima volta la nuova auto è scesa in pista a Barcellona. Il progetto è, semplicemente, ''nato sbagliato'', si è cercato di intervenire sul lato aerodinamico e sulla deportanza per chiudere il gap in curva che si pagava da Mercedes e Red Bull, riuscendoci parzialmente ma aprendo al contempo una voragine in termini di velocità pura, laddove la Ferrari spadroneggiava nel 2019, mentre oggi si ritrova a essere l'auto più lenta sul dritto, non solo dei top team, ma di tutto il lotto. Su questo aspetto pesa però, e tantissimo, anche la questione legata al motore, emersa sul finale della stagione 2019 e che ha portato a un criticatissimo accordo segreto tra FIA e Ferrari.
NON C'È PARTITA E la differenza con la Mercedes è tutta concentrata in questo impietoso paragone: se la Ferrari trova il modo di migliorare le prestazioni dell'auto giocando sul filo del regolamento, evidentemente quel filo viene spezzato e la Federazione è costretta a limitarla. Quando invece a giocare con le zone grigie del libro delle regole è la Mercedes - come nel caso palese del DAS System - la FIA può solo correre ai ripari per l'anno successivo, ma è costretta a riconoscerne la legalità, e magari - di soppiatto - a fare anche i complimenti ai tecnici di Breckley e Stoccarda. Tre passi indietro contro tre passi avanti, non c'è partita, a meno di consistenti recuperi da parte della Scuderia di Maranello che ha promesso una Ferrari sostanzialmente rinnovata per il terzo appuntamento dell'anno, in Ungheria, tra due settimane.
DAS... TURBO! Tornando all'Austria e alle qualifiche di oggi, la giornata ha raccontato di un Campionato del Mondo potenzialmente divertentissimo (soprattutto se non si tifa Ferrari...) e ben più equilibrato del precedente, con molti più team a poter competere per il podio. Racing Point, Renault e McLaren hanno palesato passi in avanti notevoli, la Red Bull ha confermato il ruolo di unica antagonista della Mercedes, e questi ultimi, beh, potrebbero far sì che il campionato resti sì, divertente, ma per le posizioni alle loro spalle. DAS o non DAS, su una pista dove negli ultimi anni le auto tedesche non avevano brillato come altrove, quest'anno hanno dominato senza se e senza ma, con l'unica variabile che a beffare Lewis Hamilton è stato il compagno Valtteri Bottas, per appena 12 millesimi di secondo.
SCHERZETTO RED BULL? Occhio però allo scherzetto che Max Verstappen sta preparando loro. Il vincitore degli ultimi due Gran Premi d'Austria, apparso concentrato come un barattolo di pomodori, è l'unico a essersi qualificato con le mescole Medium nella top ten, pronto domani a tenere duro nella prima parte del Gran Premio e a sfruttare le caratteristiche della sua auto - storicamente gentile con le gomme alla domenica - per tornare forte nella seconda parte su gomme Soft: ci attende un finale arrembante. Va detto però che su una pista dove la Mercedes negli ultimi anni ha quasi faticato, oggi il divario è stato abbastanza netto, anche nei confronti della Red Bull dell'olandese, che ha timbrato più o meno lo stesso crono dello scorso anno (38 millesimi più lento), a mezzo secondo dalla coppia in tuta nera.
CHE LANDO! E poi ci sono tante, tantissime, note più o meno liete, a cominciare da Lando Norris, che ha timbrato un super giro con la sua McLaren motorizzata Renault e si è piazzato in quarta posizione, non molto distante da Max e davanti ad Alex Albon. Dopo quanto visto nelle libere, e anche nelle prime fasi della qualifica, ci si attendeva invece qualcosina di più dalle due Racing Point di Perez (5°) e Stroll (9°), comunque autrici di una delle migliori qualifiche di sempre della scuderia britannica, e non sono da buttare neanche l'8° posto di Sainz (che però ha incassato tre decimi dal compagno) e il 10° di Daniel Ricciardo, che stava facendo bene nel suo ultimo tentativo, ma che è incappato, come altri, nelle bandiere gialle causate dall'uscita di pista di Valtteri Bottas nel suo ultimo tentativo.
NOTE NEGATIVE Da rivedere, invece, gli altri motorizzati Ferrari - che depotenziati come il team costruttore sono scivolati nella seconda colonna della classifica - le due Alpha Tauri, un po' in mezzo al guado ma con qualche sprazzo di potenzialità, ed Esteban Ocon, ancora un po' arruginito, al rientro dopo un'anno e mezzo di stop, e lontano circa 6 decimi dal compagno. Bene, infine il giovane astro nascente della Mercedes, George Russell, che è riuscito a mettersi dietro le due Alfa Romeo (Giovinazzi 18°, davanti a Raikkonen) sfiorando di appena 7 centesimi l'accesso in Q2 con la Williams. Insomma, sono tanti gli ingredienti affinché domani venga fuori una gara di sicuro interesse. Cara Formula 1, ci eri mancata veramente tanto!