VERSO IL 2021 Giornate di discussioni (telematiche ovviamente) per i papaveri del circus della Formula 1. Mentre la situazione fluida circa l’emergenza coronavirus non consente ancora di capire cosa succederà alle gare in calendario, né tantomeno quando si potrà ripartire e per quanti Gp, i team sono per il momento impegnati a disquisire della F1 che sarà a virus ampiamente (si spera) sconfitto. Si parla cioè del 2021, stagione che vedrà parzialmente l’ingresso delle regole annunciate lo scorso autunno: se da un lato, infatti, ci sarà regolare applicazione del budget cap – a 175 milioni, ma si parla di una sostanziale riduzione per il solo 2021 a 100 milioni di dollari – dall’altro le nuove e rivoluzionarie monoposto che dovrebbero debuttare nel 2022 (ma il team principal Red Bull, Christian Horner, non ne sembra così certo eparla già di 2023). Per venire incontro ai team, in difficoltà economica a causa della mancanza di gare (e dei cali nelle vendite di auto stradali), si è dunque deciso di limitare lo sviluppo di sospensioni e telaio tra questo e il prossimo anno.
F1, il retrotreno della Mercedes W10 iridata nel 2019 con Hamilton e Bottas
NON CAMBIA IL CAMBIO? Una soluzione necessaria anche per evitare che i progettisti decidano di rinunciare allo sviluppo delle auto 2020 – che probabilmente saranno protagoniste di una delle stagioni più brevi dell’epoca moderna – per puntare tutto al 2021 ancor prima che al 2022. Insomma, per preservare gli investimenti già fatti in ottica futura, si è scelto di cristallizzare larga parte delle componenti attuale, con la possibilità di intervenire solo sull’aerodinamica delle auto della prossima stagione, oltre che sul normale sviluppo delle power unit. C’è però un aspetto in cui si fatica a trovare l’accordo: lo stop all’evoluzione della scatola del cambio, voluto dalla Mercedes ma al quale Ferrari e Red Bull si oppongono, secondo le indiscrezioni lanciate dalla rivista tedesca Auto Motor und Sport e dal corrispondente Michael Schmidt.
VANTAGGIO MERCEDES Secondo i colleghi tedeschi, infatti, la Mercedes adotta per il momento un cambio con quattro bulloni che consente agli aerodinamici di beneficiare di una notevole riduzione degli ingombri in favore di forme ancora più rastremate al posteriore. Ferrari e Red Bull avrebbero invece un cambio a sei bulloni e, dunque, una scatola più esigente in termini di spazio necessario: congelare anche lo sviluppo di questo elemento comporterebbe di fatto la cristallizzazione di un vantaggio che la Mercedes si porterebbe dietro per tutto il 2020 e il 2021. Nel frattempo, le Frecce d’argento hanno dovuto incassare unnetto “no” sulla possibilità di utilizzare il Das anche nella prossima stagionein cui le auto saranno sostanzialmente molto simili alle attuali.