L'ANNO DELLA SVOLTA La F1 si appresta a congelare a fine anno le attuali power-unit ibride, che verranno poi utilizzate senza sostanziali modifiche per tre stagioni. Il 2025 rappresenterà invece l'anno di debutto dei nuovi motori, ancora tutti da definire ma che dovranno rispettare alcuni punti cardine: essere sostenibili dal punto di vista ambientale, utilizzare combustibili ecologici, essere potenti ed emozionanti, ridurre i costi ed essere attrattivi per nuovi costruttori che vogliono sbarcare nel Circus. Ma come si approccia a questa sfida regolamentare la Ferrari?
ALTERNATIVA ALL'ELETTRICO La Porsche, uno dei grandi marchi più interessato a un eventuale ingresso come fornitore di propulsori, si è espressa a favore dell'adozione dei biocarburanti. Un aspetto che trova d'accordo anche il Cavallino Rampante, come ha spiegato il team principal Mattia Binotto in un'intervista a Racingnews365.com: ''Non so se biocarburante sia la definizione giusta, direi combustibili rinnovabili. Questo è il modo in cui dovremmo affrontarlo, le specifiche tecniche. Vedo che il full electric non è l'unica soluzione per il futuro dell'automotive, penso che i motori ibridi siano sicuramente un'alternativa. Ma l'ibrido deve essere con combustibili rinnovabili, con motori progettati per l'elettrificazione e l'ibrido. Questo non è il caso attuale, perché abbiamo motori a cui stai collegando parti elettriche. Penso che l'alternativa al full electric siano i motori progettati con lo scopo di essere ibridi, alimentati da combustibili rinnovabili. La F1 deve rimanere un'importante piattaforma di innovazione per l'industria automobilistica e penso che la decisione sui nuovi regolamenti sia fondamentale in questo senso''.
F1, la power unit della Ferrari
NO A UN NUOVO CONGELAMENTO Un altro aspetto fondamentale per Binotto è la contrarietà a un nuovo congelamento dei motori per questa nuova generazione che esordirà nel 2025: ''Il DNA della F1 deve sempre essere la competizione, le sfide e le sfide tecniche. Penso che ci debba essere la libertà di competere in diverse aree e credo che ciò debba rimanere importante. Ecco perché sono completamente contrario al congelamento dei motori in futuro, pensando al 2025. I motori non dovrebbe essere congelati, credo che dovrebbero esserci ancora aree di competenza. Nell'ambito delle competizioni dovremmo chiederci: 'Possiamo trovare un sistema che aiuti la convergenza a lungo termine?' Perché no, ma abbiamo ancora bisogno di una competizione aperta, dove puoi differenziare il tuo progetto rispetto agli altri concorrenti''.
L'ATTUALE CONVERGENZA TRA MOTORI Questo aspetto potrebbe rappresentare un terreno di scontro nelle trattative tra i team, i quali hanno invece trovato un accordo per congelare le attuali power-unit. Una condizione che la Ferrari ha accettato per il bene della F1 e che Binotto motiva così: ''Il motivo del congelamento dal 2022, per il quale sono stato d'accordo, è perché credo che per allora potremmo avere una buona convergenza sulle prestazioni delle power-unit tra i produttori. Possiamo vedere che sta già accadendo e penso che tra un anno potremmo avere una buona convergenza. Convergenza significa che ci sarà un delta tra le unità di potenza che è sufficientemente trascurabile per spostare la concorrenza sul telaio. Se stiamo convergendo, penso che dovremmo semplicemente assicurarci che tutti spendano i propri soldi per quello che sarà il 2025. Quindi si tratta di evitare spese eccessive in un periodo in cui bisogna pensare a un motore nuovo di zecca''.