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Che la Ferrari in gara avrebbe fatto un po’ di fatica rispetto alla dominante Red Bull,Charles Leclerc lo aveva già messo abbondantemente in contodopo aver ottenuto due fantastiche pole position in altrettante qualifiche. Ilrisultato della Sprint Race del GP Azerbaijan, che se vogliamo può essere una sorta di antipasto di quanto si potrebbe vedere nella gara di domani, ha comunque lasciato un po’ di delusione sul volto del talentuoso 25enne di Monte Carlo. E il grande protagonista del fine settimana di Baku ha dovuto davvero fare i conti con i difetti congeniti del progetto SF-23, che ancora una volta si è mostrato deficitario nella gestione delle gomme seppur complessivamente in netta crescita rispetto ai primi tre GP della stagione.
F1 GP Azerbaijan 2023, Baku: il podio della Sprint Race con Sergio Perez, Max Verstappen (Red Bull) e Charles Leclerc (Ferrari)
PARLA CHARLES Proprio l’utilizzo delle Pirelli (in questo caso le medie) è stato uno dei grandi punti deboli della garetta di 17 giri che Leclerc ha chiuso al secondo posto, faticando non poco a tenere un ritmo competitivo negli ultimi km: “Alla fine ho avuto tanto degrado – ha spiegato a Sky – ma c’è comunque qualcosa che dobbiamo trovare. Consumiamo tantissimo le gomme, la macchina è molto aggressiva e c’è ancora da lavorare su questo. Io ho fatto tutto quello che potevo per restare con Perez, sapevo che dietro a Max c’era un distacco grande e quindi ho spinto fino alla fine. Ma non si poteva fare di più”.
F1 2023, GP Azerbaijan: Charles Leclerc precede Sergio Perez nelle prime fasi
IL GP DI DOMANI Certo, domani è un altro giorno e si vedrà. E come oggi la Ferrari numero 16 scatterà davanti a tutti, solo che probabilmente dovrà difendersi dagli attacchi dei rivali ancora per più tempo. Non uno scenario che induce all’ottimismo: “Penso che abbiamo fatto un buon lavoro, non c’era tanto margine per fare di meglio. Sulla gestione gomme abbiamo fatto uno step in avanti, ma è chiaro che non è ancora abbastanza. In gara proverò a correre facendo meno errori possibili e provare a massimizzare tutto. Vediamo cosa è possibile fare, se sarà il primo posto bene, se sarà il secondo o il terzo prenderemo comunque quello che viene”. Infine un chiarimento sul mistero del taglio – “cut” in inglese – denunciato via radio durante la gara: “Non era un taglio, ma un gatto (“cat”, il suono delle due parole è molto simile e anche la regia internazionale è stata ingannata nel trascrivere il messaggio in sovrimpressione, ndr) che è passato davanti alla Safety Car. Niente problemi al motore oggi”.