GIOIE E DOLORI Il GP Austria ha confermato la competitività della Ferrari F1-75, ma anche la sua scarsa affidabilità. Ancora una volta, uno dei due piloti ha dovuto rinunciare a un risultato di prestigio per un problema tecnico al motore: questa volta è toccato a Carlos Sainz, che ha parcheggiato la sua monoposto con un principio d'incendio quando ormai era in procinto di attaccare il secondo posto di Max Verstappen.
ATTESA E RETROCESSIONI Si è trattato dell'ennesimo episodio avvenuto nell'ultimo mese e mezzo di gare: in precedenza c'erano stati il doppio ritiro avvenuto nel GP Azerbaijan e lo stop di Charles Leclerc mentre si trovava in testa al GP Spagna. La Ferrari sta lavorando per trovare una soluzione a questi problemi, ma fondamentalmente tutto resterà immutato almeno fino a dopo la pausa estiva. Questo perché gli attuali motori in dotazione a Leclerc e Sainz non possono essere toccati e le eventuali novità verranno inserite nelle nuove power unit da utilizzare a partire dal GP Belgio in programma a fine agosto. L'adozione di questi nuovi propulsori comporterà anche una retrocessione in griglia di partenza per i due piloti, in quanto entrambi hanno raggiunto il limite di unità previsto dal regolamento. Sainz andrà in penalità quasi sicuramente già nel prossimo GP Francia, quando monterà una nuova power unit ma ancora identica a quelle dell'attuale versione.
COME LA MERCEDES 2021 Gli appuntamenti del Paul Ricard e di Budapest in programma a fine mese aprono la seconda metà del campionato, ma di fatto chiudono la prima parte di stagione, delimitata dalla sosta estiva. Saranno due gare in cui la Ferrari dovrà ancora tenere il fiato sospeso per quanto riguarda l'affidabilità. La situazione del Cavallino Rampante a molti ricorda quella della Mercedes lo scorso anno: motore più potente del lotto, ma poco affidabile. Lo scorso anno le Frecce d'Argento cambiarono a ripetizione il motore termico (ICE) con Valtteri Bottas che arrivò addirittura a sei unità, ricevendo tre penalità in quattro gare, sapendo di poter poi contare su una superiorità che in gara permetteva di rimediare alla retrocessione. Emblematica in questo senso fu la rimonta di Lewis Hamilton nel GP Brasile. In maniera simile, la Ferrari si trova ora a disporre della power unit più potente (si stimano almeno 10 cavalli più della concorrenza) ma anche più fragile. Un bel problema nella rincorsa a Verstappen e alla Red Bull, che si spera diventi un brutto ricordo nei nove gran premi che chiuderanno la stagione 2022.