Jeddah doveva essere la pista del riscatto, e invece la Ferrari ha chiuso il secondo GP della stagione 2023 di Formula 1 con la delusione di chi si accorge di essere più quarta che seconda forza in campo. In ogni caso, l’obiettivo Red Bull si è confermato a distanza siderale anche su un tracciato con pochissimo degrado gomme – il grande punto debole della SF-23 a Sakhir – e con rettilinei da altissime velocità di punta. L’inizio di stagione, tanto per citare leparole pronunciate da Frederic Vasseurin Bahrain, insomma si conferma ancora “uno shock” per il Cavallino, che avrà realisticamente bisogno di tempo (e denaro, che è però limitato dal budget cap) per provare a mettere a posto le cose.
GP Arabia Saudita 2023, Jeddah: Frederic Vasseur (Ferrari)
PARLA FRED Il manager francese ha tuttavia le idee chiare su come agire e, in un incontro con i giornali spagnoli, ha voluto negare la sussistenza di qualsiasi equivoco nei ruoli interni alla Gestione Sportiva di Maranello. Uno dei grandi dubbi sollevati dalla stampa è ad esempio quello dell’assenza di un vero e proprio direttore tecnico, ruolo che Mattia Binotto aveva accorpato a quello di team principal dopo la sua promozione nel 2019. “Enrico Cardile – ha spiegato Vasseur citato dal quotidiano spagnolo AS – è il capo del telaio ed Enrico Gualtieri è il capo del motore. Una divisione dei compiti molto simile a quella adottata da Mercedes o Renault. Un reparto da migliorare? C’è, ma lo tengo per me. In ogni caso, il messaggio che cerco di mandare a tutti, compreso il personale della logistica, è che se si riesce a fare un minimo risparmio in ogni settore, quei soldi andranno direttamente nello sviluppo della macchina. Non è solo questione di aerodinamica e potenza del motore, ma anche di affidabilità, e ogni dipendente fa parte di questo obiettivo. È questa la mentalità che voglio trasmettere, tutti possono apportare benefici alle prestazioni”.
F1 GP Arabia Saudita 2023, Jeddah: Carlos Sainz (Scuderia Ferrari)
DUALISMO INTERNO Tema molto caro ai giornali spagnoli – un po’ meno qui da noi, in realtà, specie dopo che le prestazioni della macchina hanno decisamente ridotto le velleità di lottare per il titolo – è poi quello del dualismo interno tra Charles Leclerc e Carlos Sainz. Dopo due gare, l’idea di Vasseur non è comunque cambiata: “Abbiamo due piloti forti e questa è una risorsa. Ho lavorato 30 anni a lavorare nelle categorie minori e, tra i junior, non c’è un primo e un secondo. Tutti hanno lo stesso materiale e, se puoi farlo nelle serie giovanili, non riesco a immaginare che la Ferrari non abbia la capacità di fornire a entrambi i piloti lo stesso materiale. Sarebbe ancora più difficile non farlo… Poi, a un certo punto dell’anno, devi prendere una decisione, ma abbiamo comunque due ragazzi in grado di vincere”.
F1 2023, Charles Leclerc e Carlos Sainz (Ferrari)
PRESSIONE MEDIATICA Non è infine mancato un riferimento all’elevata pressione che si deve poter sopportare quando si guida una squadra come la Ferrari. “Molte persone – ha aggiunto Frederic Vasseur – mi avevano detto che la Ferrari sarebbe stata difficile da gestire internamente, ma non è del tutto vero. La collaborazione e l’atmosfera all’interno del team sono buone, abbiamo chiaramente più pressione dall’esterno, ma è il mio lavoro. Certi commenti però possono influenzare il morale della squadra, specie quando circolano voci che non hanno nulla a che fare con la realtà”.