È tornato a parlare del suo vecchio e grande amore, Fernando Alonso. Una love story, quella del pilota asturiano con la Ferrari, che ha portato il pilota, oggi fresco quarantenne, a sfiorare il titolo mondiale in due occasioni nei cinque anni di militanza a Maranello, tra il 2010 e il 2014. La prima, nell’anno del debutto in rosso, segnato dall’esito di quel maledetto GP di Abu Dhabi passato quasi interamente alle spalle della Renault di Vitaly Petrov. E poi anche nel 2012, in cui furono invece gli incidenti al via delle gare di Spa e Suzuka a dilapidare il tesoretto di punti di vantaggio accumulati sul rivale di casa Red Bull, Sebastian Vettel, al volante di una monoposto generalmente ben più competitiva.
F1 GP Abu Dhabi 2014, Yas Marina: Fernando Alonso al termine della sua ultima gara in Ferrari
PARLA FERNANDO Sette anni dopo la dolorosa separazione dal team italiano, il due volte campione del mondo ha individuato un cambio di atteggiamento da parte dei vertici del Cavallino rispetto all’argomento quasi tabù della vittoria del titolo. “Ai miei tempi, ma anche all’epoca in cui c’era Sebastian – ha spiegato Alonso intervistato dai colleghi di F1-insider – in Ferrari semplicemente non erano pronti per vincereil Mondiale. Entrambi ci abbiamo provato, entrambi siamo arrivati a sfiorare il titolo, ma alla fine non ce l’abbiamo fatta”.
F1 GP Azerbaijan 2016, Baku: Fernando Alonso (McLaren) in conferenza con Sebastian Vettel (Ferrari)
CAMBIO DI PIANO Secondo l’asturiano, la linea “verde” della Ferrari, che ha sostituito Vettel con Carlos Sainz, un giovane di belle speranze in grado fino a questo momento di battersela alla pari con il capitano designato, Charles Leclerc, è sintomatica di un cambio di rotta da parte della dirigenza: “Adesso, credo che abbiano modificato il programma e le aspettative non sono più così alte come in passato. Lo si può vedere anche dalla scelta dei piloti, che sono molto giovani. Immagino che il ragionamento sia più sul lungo termine che non sul breve periodo, visto che stanno costruendo basandosi anche sulla crescita dei piloti”.