INCUBI DEL PASSATO Lontana in qualifica, lontanissima in gara. La Ferrari vista in Messico è apparsa una copia sbiadita di quella ammirata a inizio stagione, facendo tornare alla mente le sofferenze delle precedenti annate. E di un ritorno al passato sanno anche le dichiarazioni del team dopo il quinto e sesto posto ottenuti da Carlos Sainz e Charles Leclerc, con il tormentone ''stiamo cercando di capire'' rilanciato da Maurizio Crozza nella sua imitazione di Mattia Binotto che sembra tornare in auge.
MOTORE MA NON SOLO Proprio Binotto ha provato ad analizzare le cause della debacle messicana, ritenendo che possano derivare da più fattori: ''In termini di power unit, non siamo stati al massimo delle nostre prestazioni per il fine settimana, ma non credo che questo spieghi tutto. Questo fa parte dell'equazione, ma c'è di più. C'è sicuramente più di questo ed è qualcosa che dobbiamo guardare e a cui non c'è una risposta chiara in questo momento''. Sul fatto che la causa principale potesse essere il motore si sono concentrate molte attenzioni, con l'ipotesi che il propulsore di Maranello soffrisse gli oltre 2000 metri di altitudine del circuito Hermanos Rodriguez. C'è però da sottolineare come sulla stessa pista l'Alfa Romeo motorizzata sia stata protagonista di buone prestazioni, culminate nell'exploit di Valtteri Bottas in qualifica, con il settimo tempo proprio in mezzo alle due Rosse.
VARI FATTORI Il weekend è iniziato in salita con l'incidente di Leclerc nella prima sessione di prove libere, ma Binotto spiega che inizialmente la Ferrari non si aspettava tutte queste difficoltà: ''Non credo che sapessimo che sarebbe stato così difficile. Anche dopo le FP1 non ce ne siamo accorti. Solo più avanti nel weekend abbiamo scoperto che la prestazione non era delle migliori. Forse i test sulle gomme svolti durante le FP2 non ci hanno aiutato per affrontare i punti deboli e il set up della macchina. Ma penso che nel complesso, prima di tutto, non abbiamo fatto sicuramente un ottimo lavoro e la macchina su questo circuito non era adatta, ma non ce lo aspettavamo. Speravamo di poter essere sicuramente molto migliori e forse competitivi, ma non è stato così. Già a Spa, dove siamo stati molto lenti, era molto simile ed è stato in qualche modo eccezionale in termini di ritmo negativo, e lo stesso anche qui, molto simile. È qualcosa a cui dobbiamo guardare e cercare di reagire nelle ultime due gare''.
F1 2022, GP Messico: Sainz bloccato nella Ferrari
PERICOLO SAINZ Nelle ore successive al GP Messico ha cominciato a circolare sui social il video girato dall'onboard camera della vettura di Sainz dopo la bandiera a scacchi, quando i piloti parcheggiano la vettura in parco chiuso. Lo spagnolo non riesce ad uscire autonomamente dall'abitacolo non riuscendo a sganciare l'appendice di gommapiuma che protegge l'abitacolo e deve attendere l'arrivo di due meccanici per potersi liberare. Un problema relativo in quel frangente, ma potenzialmente pericolosissimo in caso di incendio, come peraltro avvenuto ad esempio allo stesso Sainz quest'anno nel GP Austria.