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Il team principal della Ferrari non nasconde un po' di amarezza dopo l'ennesima dimostrazione di forza della Mercedes in Azerbaijan
POCO DA FARE Al termine del Gran Premio dell'Azerbaijan, Mattia Binotto è stato ospite della troupe di Sky, rispondendo a molte domande sulla gara appena terminata e sull'ennesima delusione di questo avvio di stagione per il box di Maranello. La Ferrari ha concluso in terza piazza con Vettel e in sesta con Leclerc, ma l'impressione è che neanche una strategia diversa avrebbe consentito ai rossi di vincere, serviva solo un po' di fortuna e, soprattutto, partire più avanti in griglia, ma dopo il patatrac di Leclerc ieri in qualifica, oggi non si poteva fare molto meglio.
SERVE RITMO La prima domanda però è sulla consistenza della corazzata Mercedes, alla quarta doppietta su quattro gare, un record inedito nella storia della Formula 1: "Che siano forti non è una sorpresa" - esordisce Binotto - "Lo sapevamo già dai test di Barcellona, lo avevamo detto e sottolineato, però non erano queste le aspettative venendo qui a Baku. Ieri in qualifica la vettura poteva fare meglio di quanto non abbia fatto, e un conto è partire davanti, un conto è partire dietro. Ci siamo complicati la vita nel dover rimontare. Poi va detto che non abbiamo avuto buone possibilità, speravamo in qualche Safety Car che non c'è stata, però in fondo loro oggi loro siano stati veloci, noi non abbiamo mai avuto il ritmo anche con Sebastian, dobbiamo solo cercare di analizzare i dati e cercare di migliorare."
SPINGERE Mattia Binotto è convinto che con due vetture nelle prime file sarebbe stata un'altra storia: "Avrebbe aiutato, anche per l'utilizzo delle gomme, quando si è nella mischia invece è sempre più difficile, l'abbiamo visto con le difficoltà di Hamilton nel tentare di attaccare Bottas, vale per tutti, stare dietro è più difficile, e nonostante qui si possa superare, è sempre più facile stare davanti. Ora dobbiamo continuare con il nostro modo di fare, ossia cercare di capire i punti deboli e andare oltre. Dovremo cercare di spingere su qualche scelta, spingere sullo sviluppo, però questo fa parte del nostro normale lavoro."
BRAVO LECLERC Il team principal ha poi parlato della gara di Leclerc, che in avvio aveva illuso potesse esservi un epilogo differente: "Charles andava bene ma erano sicuramente le gomme medie che lo avvantaggiavano su chi era davanti per il minor degrado. Ha fatto comunque una bella gara, partendo ottavo, ha perso alcune posizioni in partenza con le gomme più dure, però credo che dopo abbia fatto un buon recupero, dobbiamo guardare nella nostra prestazione assoluta di questo weekend e poi lavorare. Lo spirito in Ferrari è buono, positivo, abbiamo voglia di far bene e vincere, si lavora in modo unito e secondo me questa è la ricetta giusta. Speravamo di essere sicuramente più competitivi in questa fase di stagione, ma per un motivo o per un altro non lo siamo stati, però rimangano ancora tante gare per dimostrare quanto valiamo."
DETTAGLIO IMPORTANTE Tornando sulle gomme, Binotto ha aggiunto un particolare interessante per dare la chiave di quanto accaduto: la sosta di Leclerc non è stata "allungata" fino al 35° giro, bensì anticipata. La strategia del monegasco sarebbe dovuta essere più vicina a quella di Gasly, che con la Red Bull, partito dai box, stava trattando ancor meglio della Ferrari le gomme Medium. "Le Soft si sono dimostrate da subito molto fragili vista l'usura, lo sapevamo, ma le abbiamo dovute anticipare parecchio su Charles rispetto ai piani iniziali visto che si è trovato con delle medie distrutte, dopo essere stato superato dalle Mercedes aveva perso un po' di ritmo. Insomma, abbiamo anticipato, era uno stint lungo e dovevamo cercare in qualche modo di farle arrivare fino in fondo, poi la VSC ha cambiato un po' la situazione. Sicuramente queste gomme non sono facili da interpretare, ma giocano un ruolo determinante in gara, per cui bisogna cercare di capirle in qualche modo"
ANCORA IN LOTTA Nonostante il già pesante distacco in classifica incassato dalla Mercedes, Binotto crede ancora nelle possibilità iridate della Ferrari. "Certamente ci sentiamo in lotta per il mondiale, guai se così non fosse! Sono quattro gare e abbiamo altre 17 possibilità per dimostrare di esser bravi e poter far bene, non facciamo calcoli sul mondiale o meno, gara dopo gara cerchiamo di fare il meglio e cercare di riportare buoni risultati, non soltanto per noi, ma soprattutto per i nostri tifosi che credo se lo meritino, e per i nostri piloti pure. Insomma, il nostro è un dovere nei confronti di tutti."