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Binotto commenta il tracollo della Ferrari ad Austin, augurandosi che serva da lezione per il futuro
MANCATA RISPOSTA AI VELENI Quella di Austin non è certo stata la gara che la Ferrari si augurava dopo le qualifiche di sabato, quando Mattia Binotto aveva spiegato che forse, scaramanticamente, non partire in pole avrebbe aiutato la Rossa a vincere. Il GP Stati Uniti si è rivelato fin da subito un incubo, con entrambe le monoposto in difficoltà con il primo set di gomme e Sebastian Vettel presto appiedato da un cedimento alla sospensione posteriore. Rimasto l'unico pilota della Rossa in gara, Charles Leclerc ha poi mostrato un buon passo nei successivi stint, anche se il quarto posto finale a 52 secondi da Valtteri Bottas non aiuta certo a spegnere le illazioni che arrivano soprattutto dagli ambienti Red Bull dopo la richiesta di chiarimenti effettuata sabato alla FIA. E infatti Max Verstappen, al termine della gara disputata al Circuit of the Americas, in più dichiarazioni non ha mancato di sottolineare come il risultato della Ferrari sia legato al fatto che nel team di Maranello non ricorrono più al "trucco" su cui il suo team ha puntato il dito.
F1, GP Stati Uniti 2019: Sebastian Vettel (Ferrari) superato da Daniel Ricciardo (Renault)
SPIEGAZIONI DA CERCARE In attesa che Binotto, come nel recente passato, replichi a queste accuse, per il Cavallino Rampante è tempo di analisi di quanto non ha funzionato in Texas: "Non abbiamo una spiegazione ancora, è stata una gara in generale molto difficile, quasi disastrosa dal punto di vista del risultato - ha esordito il team principal della Ferrari - Partendo da Seb: ha avuto un problema alla sospensione posteriore, si è rotto il braccio superiore. Penso che il problema ci fosse a inizio gara. Non siamo riusciti a capire il motivo, lui si è lamentato subito della macchina e che c'era un problema, la sua gara è stata condizionata da questa rottura. Da capirne l'origine, al momento non ce l'abbiamo. La gara di Charles invece è stata compromessa dal treno di gomme del suo primo stint, anche qua onestamente nessuna spiegazione in questo momento da parte nostra. Non ha proprio funzionato, i ritmi nel secondo e terzo stint erano discreti, ha fatto anche il giro veloce di gara con le Soft e un buon secondo stint con le dure. Poi è difficile fare un confronto nella prima parte della gara rispetto agli altri, ma sicuramente questo primo stint in qualche modo ha compromesso l'intera gara. Siamo fortemente delusi, questa prestazione non rispecchia il nostro valore in questo momento, quello che abbiam fatto nelle ultime gare".
LEZIONE DA IMPARARE Quando mancano due appuntamenti alla fine della stagione, Binotto si augura che questo di Austin sia stato solo un brutto passo falso dal quale ripartire con slancio già dal prossimo GP Brasile: "Una brutta parentesi, quasi una doccia fredda, spero ci sia d'aiuto - ha dichiarato - Normalmente da brutte prestazioni e brutti risultati si ha qualcosa da imparare, cercheremo di analizzare, imparare e diventare ancora più forti".
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— Formula 1 (@F1) November 3, 2019
I COMPLIMENTI DI SEB E DELLA FERRARI Infine, Binotto ha commentato il gesto di Vettel che, nonostante l'amaro ritiro, a fine gara è andato nel retropodio per complimentarsi direttamente con Lewis Hamilton per la conquista del sesto titolo iridato: "Seb è sempre un signore da questo punto di vista, è un quattro volte campione del mondo, sa quanto è bello vincere, si è congratulato. Anche noi le congratulazioni le dobbiamo fare a Lewis, ha fatto una bellissima stagione. Sia lui come pilota sia la Mercedes come squadra, meritato il titolo, bravi e bravo. Io credo che quando parti con buone basi e una mentalità vincente, queste sono tutte cose che ti aiutano a far bene. Un team così forte non credo ci sia mai stato neanche nel passato, battere loro è sicuramente difficile ma ci stiamo attrezzando per farlo".