La strada è ormai tracciata: la Formula 1 si libererà presto delle termocoperte, gli involucri riscaldati che consentono alle gomme di restare all’interno delle finestre di utilizzo ottimali anche quando… ferme ai box. La prima limitazione è arrivata nel 2022, con la riduzione della temperatura massima da 100 a 70 gradi, ma già nella prossima stagione ci sarà un ulteriore giro di vite, con il termometro ridotto a 50 gradi in vista della completa eliminazione delle termocoperte programmata per il 2024. Una misura decisa non tanto per ridurre i costi – le scuderie hanno già acquistato decine di termocoperte e il risparmio in termini di logistica sarebbe comunque risibile – quanto per finalità di sostenibilità ambientale visto che scaldare le gomme all’interno delle termocoperte, per tutto il weekend di gara, necessita parecchia energia. Che la F1, indirizzata versol’annullamento delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030, non può più permettersi. Anche (e soprattutto) a livello di immagine.
F1 2022: Gomme Pirelli all'interno delle termocoperte
PILOTI CONTRARI Mentre il pianeta sorride, i piloti, però, mugugnano. E lo fanno a gran voce, considerando che è proprio il campione del mondo Max Verstappen a guidare la crociata contro l’eliminazione delle termocoperte. Se, da un lato, è chiaro che i fenomeni del volante vorrebbero avere tra le mani auto sempre veloci e in grado di sviluppare la massima aderenza in curva, dall’altro, il tema coinvolge anche la sicurezza. Perché scendere in pista con gomme a temperatura ambiente equivale a non avere grip nei primi chilometri, e rischiare, dunque, pericolosi incidenti. Una questione che è stata sollevata soprattutto al termine delle due prove delle Pirelli 2023, effettuate nelle PL2 dei GP in Messico e Stati Uniti, in cui i piloti hanno dovuto provare pneumatici preriscaldati a 50°C, come stabilito dalle norme della prossima stagione.
F1 GP Messico 2022, Città del Messico: Max Verstappen (Red Bull Racing) in pista durante il test Pirelli 2023
LA DENUNCIA DI MAX “No, non è affatto divertente. A Austin – ha spiegato Verstappen dopo aver provato le mescole della prossima stagione – sono quasi andato in testacoda nella corsia dei box! Probabilmente avevo uno dei compound più duri, ma comunque è un cambiamento enorme rispetto a quest’anno. Quello che proprio non riesco a capire è il motivo di questa scelta. Le termocoperte le abbiamo, perché non possiamo usarle al massimo della loro potenza? Si può discutere sull’averle o non averle in pista, ma tutto ciò che c’è in mezzo è privo di senso. Credo che ci saranno tanti incidenti il prossimo anno, perché nei primi giri si scivola molto e le pressioni salgono alle stelle. Non voglio neanche pensare a quanto potrebbe accadere a Monte Carlo in una giornata umida… probabilmente, ci vorrà metà gara solo per riuscire a scaldare le gomme! Nel mio tempo libero, guido spesso auto GT3 senza termocoperte, ma si tratta di macchine che perdonano molto di più gli errori e che sono più facili da gestire di una F1. Con la potenza che abbiamo qui, basta spingere un po’ di più sul gas per fare un grave incidente”.
F1 GP Messico 2022, Città del Messico: Valtteri Bottas (Alfa Romeo F1)
BOTTAS POSSIBILISTA La denuncia di Verstappen ha incontrato pareri favorevoli praticamente da parte di tutti i colleghi in griglia e non è da escludere che, in tal senso, si possa muovere anche la GPDA, l’associazione piloti guidata dall’austriaco ex Benetton e Williams, Alexander Wurz. Secondo Valtteri Bottas, però, il problema è più che altro legato alla tipologia di gomme, che funzionano bene soltanto una volta raggiunte determinate temperature: “Con le mescole attuali, in alcuni casi gareggiare sarà impossibile. Fare un pit-stop per passare ai pneumatici più duri, sarà molto rischioso. Sui circuiti cittadini, la gomma fredda è come se fosse di plastica… Però, se dovessero cambiare la struttura al punto da consentirci di trovare il grip a temperature molto più basse, allora non vedo ragioni per non eliminare le termocoperte. Penso che tutti abbiano dato il proprio feedback e che la maggior parte dei piloti non sia entusiasta della cosa, almeno con queste gomme. Ma se il compound sarà diverso, in grado di funzionare sia con il caldo che con il freddo, allora… Perché no?”.